Nei seguenti capitoli saranno tenuti in considerazione solo gli aspetti di Windows considerati rilevanti ai fini dell'utilizzo di HIGHWAY-THESAURUS. Pertanto il presente manuale non può essere considerato sostitutivo del manuale Windows, a cui si consiglia di fare riferimento per una buona conoscenza dell'ambiente operativo.
Per entrare in THESAURUS è sufficiente premere due volte il pulsante sinistro del mouse sulla relativa icona,
posizionata all’interno di una delle finestre di gruppo di Program Manager (per le modalità di apertura del programma dall’interno di una base dati, v. cap. "Collegamento con archivi").
Il programma si presenta come una tipica finestra dell'ambiente Windows, sovrastata dalle barre del titolo e del menu e affiancata sulla sinistra da una barra accessori.
N. B. La barra dei menu può essere attivata in forma completa o in forma ridotta, a seconda se si vogliono rendere disponibili o meno i comandi relativi all’inserimento, alla cancellazione e alla modifica contenuti nel menu Edita e le opzioni di visualizzazione contenute nel menu Profilo (per il riepilogo comandi nelle due configurazioni v. appendice). Può essere inoltre completamente disattivata in favore di bottoni sostitutivi. Per passare da una configurazione all’altra è sufficiente modificare le proprietà del file TH.EXE attivando il comando Proprietà del menu File all’interno di Program Manager e digitando, di seguito all’indicazione di percorso e al nome del file, le seguenti diciture:
BARRA DEI MENU RIDOTTA (=configurazione di default alla prima apertura del programma dopo la sua installazione):
-menu -full-
BARRA DEI MENU COMPLETA: -menu -full
BARRA DEI MENU DISATTIVA: -menu-
La barra accessori non presenta una configurazione standard in quanto i diversi bottoni sono configurabili a scelta dell’utente (v. par. "Configurazione dei bottoni"): pertanto gli accessori (o bottoni, o icone) rappresentati nel presente manuale sono del tutto indicativi; si intende inoltre che ogni comando di menu può essere sostituito da un’icona corrispondente.
Se la barra accessori è stata definita come movibile (v. par"Configurazione dei bottoni"), può essere spostata, cioè trascinata con il pulsante sinistro del mouse, all’interno della maschera video.
La stessa barra può inoltre essere nascosta o riattivata azionando il comando Bottoni del menu Vista (o un comando equivalente descritto nel file .INI: v. par. "Configurazione dei bottoni").
Come primo passo l’utente può scegliere fra la creazione di un thesaurus nuovo o la visualizzazione di uno già esistente.
Per istituire un thesaurus - indipendentemente dal fatto che il programma ne contenga già altri o che sia vuoto - occorre utilizzare il comando Thesaurus-Nuovo del menu File e procedere come indicato nel par. "Inizializzazione di un thesaurus".
Se si vuole invece aprire un thesaurus già esistente, è sufficiente azionare il comando Thesaurus-Apri dello stesso menu , indicare il nome e il direttorio del thesaurus scegliendoli nella apposita finestra di dialogo e confermare.
N. B. Il comando non è abilitato se il programma è collegato con un archivio aperto. Se ci si trova in questa condizione, chiudere l'archivio azionando il comando Archivio-Chiudi del menu File (per le modalità operative di un thesaurus dall’interno di una base dati, v. il cap. "Collegamento con archivi").
Per passare alla visualizzazione di altri thesauri si deve riutilizzare la stessa procedura.
Per visualizzare un thesaurus collegato ad un archivio o un vocabolario di campo, procedere come indicato nel par. "Visualizzazione e chiusura del programma".
Per uscire dal programma e tornare a Program Manager attivare il comando Uscita del menu File, o l’icona corrispondente, o fare doppio clic sulla casella del menu di controllo.
Se si desidera che il programma mantenga in memoria l’ultimo thesaurus visualizzato, prima di uscire dal programma selezionare l’opzione "Ricorda stato" della finestra aperta dal menu Profilo (in caso di attivazione di un menu ridotto, il profilo di default prevede l’apertura del programma senza la memoria dell’ultimo thesaurus aperto).
In qualsiasi fase di lavoro è possibile consultare un aiuto in linea attivando il menu Aiuto (che funziona come qualsiasi help o guida dell’ambiente Windows).
Per passare alla visualizzazione di un altro dominio basta rioperare la selezione all’interno della stessa finestra di dialogo e confermare.
Per cambiare il tipo di configurazione o vista è sufficiente entrare nel menu Vista e selezionare i comandi corrispondenti ai diversi tipi di vista. Il cursore si posizionerà sempre sull’ultimo valore selezionato nella vista da cui si proviene.
Se si desidera che l’indicazione di tipologia sia riportata accanto ad ogni voce in relazione, è sufficiente attivare il comando Relazione-Esplicita del menu Vista:
Analogamente, la modalità di default prevede che, alla prima apertura del thesaurus, vengano mostrate soltanto le relazioni di primo livello. Se si desidera estendere la visualizzazione a tutti i livelli gerarchici contemplati (poligerarchie), occorre azionare il comando Relazione-Espandi del menu Vista, che aprirà ancora un sottomenu per la scelta delle tipologie di relazione da espandere (non sono ovviamente comprese in questo elenco le tipologie di relazione che non prevedono una relazione inversa):
Un’ultima possibilità, particolarmente interessante, prevede che la visualizzazione del thesaurus gerarchico possa essere limitata ad una o più tipologie di relazione tramite il comando Relazione-Nascondi del menu Vista. Il comando aprirà una finestrina di riepilogo dove selezionare la tipologia o le tipologie da nascondere (per selezionare una tipologia di relazione è sufficiente posizionarvisi sopra e fare clic con il pulsante sinistro del mouse).
La possibilità di limitare la visualizzazione a singole tipologie di relazione appare particolarmente utile per isolare e evidenziare relazioni di tipo classificatorio o relazioni di appartenenza, ottenendo rispettivamente schemi di classificazione e indici di tipo "KWAC":
Per ripristinare la visualizzazione di una o più tipologie di relazione basta azionare il comando Relazione-Mostra dello stesso menu, e riselezionare le voci precedentemente annullate all’interno della finestra di dialogo.
Se ci si vuole posizionare velocemente su un termine preciso, è sufficiente digitare il suo carattere iniziale o azionare il comando Posiziona del menu Vista: si aprirà immediatamente una finestra di dialogo dove sarà possibile aggiungere altri caratteri (compresi i caratteri jolly) e confermare la richiesta
N. B.: i caratteri possono essere scritti con formato minuscolo o maiuscolo, indipendentemente dal formato adottato al momento dell’inserimento.
A questo punto il programma si posizionerà automaticamente sul primo termine che inizia con tale carattere o sequenza di caratteri. Il posizionamento è segnalato dall’inserimento del termine fra una doppia linea punteggiata. Se il termine desiderato non è presente, il programma si posizionerà sul termine immediatamente successivo in ordine lessicografico (a questo proposito si ricorda che i caratteri speciali, come ad esempio quelli accentati, si ritrovano al fondo dell’elenco alfabetico: la parola "facilità" potrebbe quindi trovarsi lontano dalla parola "facilita", dopo "facilitare", "facilitazione", ecc.).
Per posizionarsi velocemente sull’eventuale termine "Radice" (cioè sul termine che comprende tutti gli altri) è anche possibile azionare il comando omonimo all’interno del menu Vista.
Se si fa
un doppio clic su una voce in relazione, il programma si sposterà
automaticamente dove la stessa voce si trova in prima posizione.
Per selezionare più voci contemporaneamente occorre fare clic tenendo premuto il tasto Ctrl oppure, se le voci sono contigue, trascinarvi sopra il mouse tenendo premuto il pulsante sinistro.
Se si vuole estendere la selezione di una o più voci ai termini ad esse collegati da una o più tipologie di relazione, si deve procedere nel modo seguente:
selezionare la voce o le voci principali, come descritto in precedenza;
azionare il comando Configura del menu Ricerca e selezionare la tipologia o le tipologie di relazione che interessano all’interno della apposita finestra di riepilogo, nonché il grado di estensione che si vuole raggiungere (se scelgo di estendere la selezione ai termini in relazione con grado di estensione 1, la ricerca risulterà estesa ai termini in relazione del primo termine selezionato; se effettuo la stessa estensione con grado 2, il programma allargherà la selezione ai termini in relazione dei termini in relazione, e così via);
azionare il comando Selezione-Estendi dello stesso menu: nella finestra di programma la selezione risulterà automaticamente estesa alle voci collegate dalle tipologie di relazione prescelte.
Se si vuole invece modificare una selezione senza cancellarla, è possibile agire all’interno di una finestra secondaria, contenente l’elenco delle voci selezionate, che si apre azionando il comando Selezione-Modifica del menu Ricerca:
Una volta effettuata la modifica, salvare con l’apposito comando del menu Edita o con il tasto F10 (N. B. Se si tenta di chiudere la finestra senza aver effettuato il salvataggio compare una finestra di dialogo che chiede la conferma o meno delle variazioni).
Se si vuole limitare la visualizzazione del thesaurus alle voci selezionate, azionare il comando Ristretta a selezione del menu Vista. Per ripristinare la vista completa, occorre azionare nuovamente lo stesso comando o, semplicemente, chiedere il posizionamento su una voce non compresa nella selezione.
La disposizione
di default delle finestre di relazione è quella stabilita nella
colonna "Priorità" del file .DSP (se una priorità è
uguale a 0 la finestra sarà visualizzata nella stessa colonna del
fuoco, se è uguale a - 1 nella colonna precedente, se è uguale
a + 1 nella colonna successiva: v. par. "Impostazione delle relazioni").
Se si vogliono effettuare delle modifiche, occorre tenere presente che:
All’interno di ciascuna finestra le modalità di visualizzazione e selezione delle voci sono identiche a quelle relative alla finestra principale nella configurazione gerarchica. Per poter operare all’interno di una finestra occorre naturalmente renderla "attiva", posizionandovi sopra il mouse e facendo clic col pulsante sinistro. Per spostarsi da una finestra a un’altra si usano i tasti TAB o SHIFT+TAB a seconda se si vuole procedere o retrocedere.
Anche in questa configurazione è possibile limitare la vista ad alcune tipologie di relazione, operando come indicato per la vista gerarchica.
Anche all’interno di tale configurazione le modalità di navigazione e quelle di selezione grafica delle voci sono identiche rispetto a quelle della vista gerarchica.
La visualizzazione di questo tipo di note può avvenire in tutte e tre le viste del thesaurus posizionandosi sulla voce che interessa e azionando il comando Note del menu Vista.
E’ infine possibile personalizzare il colore dello sfondo della finestra lavorando all’interno della finestra "Colori", apribile con il comando Colore sfondo del menu Vista.
Un file .DSP serve essenzialmente a:
Le relazioni vanno configurate usando la sezione [relazioni] del file, come nell’esempio seguente:
[relazioni]
1=USE, UF, "Utilizzare", 0
2=UF, USE, "Utilizzato per", 0
3=BT, NT, "Termini generici", -1
4=NT, BT, "Termini specifici", 1
5=RT, RT, "Termini in relazione", 0
Esplicita relazioni=0
Sigla=\
Condivisione=1
Radice=Radice
Fuoco=Soggetto
IndentNum=1
IndentDen=1
Il numero e la tipologia delle relazioni impostabili sono del tutto liberi. Nell’esempio sono state riportate le relazioni più utilizzate abitualmente: preferenziali ("Utilizzare" e "Utilizzato per"), gerarchiche ("Termini generici" e "Termini specifici"), di affinità ("Termini in relazione").
Per ogni relazione, identificata da un progressivo in base uno, devono essere dichiarati nell'ordine:
La stessa sezione [relazioni] serve a definire - se lo si desidera - una serie di parametri relativi alle modalità di presentazione delle relazioni all’interno del thesaurus.
La voce ‘Esplicita relazioni’ serve a definire se esplicitare o meno le voci di relazione nella visualizzazione gerarchica del thesaurus: se l’impostazione è 1, le relazioni verranno esplicitate accanto ad ogni termine; se l’impostazione è 0, le relazioni verranno esplicitate soltanto accanto al primo termine (impostazione di default = 0). Si noti tuttavia che, indipendentemente dalla impostazione predefinita, sarà sempre possibile cambiare le condizioni di visualizzazione delle voci tramite il comando Relazione-Esplicita del menu Vista (v. par. "Visualizzazione delle relazioni").
La voce ‘Sigla’ va definita nel caso si desideri nascondere in visualizzazione la prima parola di termini multiverbali (ad es. le note): risulta infatti nascosta la prima parola di ogni termine che inizia con il carattere dichiarato (impostazione di default = \).
La voce ‘Condivisione’ definisce se prevedere o meno l’accesso simultaneo di più utenti (accesso simultaneo = 1, se no = 0; l’impostazione di default è 1). Anche in questo caso, tuttavia, è prevista la possibilità di decidere l’impostazione a posteriori, indipendentemente dalla impostazione predefinita, tramite finestre di dialogo aperte dal programma in particolari situazioni di lavoro (es.: prima di un’importazione).
Le voci ‘IndentNum’ e ‘IndentDen’ determinano l’entità dell’indentazione in unità di altezza di riga (impostazioni di default = 1).
La voce ‘Radice’ definisce il punto di ingresso usato all'apertura del thesaurus. Inoltre i termini che vengono dichiarati senza relazioni in un file di importazione vengono automaticamente legati alla radice con la relazione 1 (v. par. "Inserimento tramite importazione".).
La voce ‘Fuoco’ definisce il titolo della finestra del fuoco nella modalità a finestre (v. par. "Impostazione e inizializzazione di un thesaurus collegato a un archivio").
La tipologia delle relazioni può essere anche molto diversa da quella degli esempi riportati sopra. Ecco qualche indicazione per alcuni casi particolari:
per creare un thesaurus multilingua occorrerà impostare delle relazioni di tipo sinonimico fra lingue diverse, come nell’esempio seguente:
[relazioni]
1=generico, specifico, "Generico" -1
2=specifico, generico, "Specifico" 1
3=relazione, relazione, "Relazione" 0
4=ing_ita, ita_ing, "Italiano", 0
5=ita_ing, ing_ita, "Inglese", 0
6=ing_fra, fra_ing, "Francese", 0
7=fra_ing, ing_fra, "Inglese", 0
8=ita_fra, fra_ita, "Francese", 0
9=fra_ita, ita_fra, "Italiano", 0
10=usare, usato per, "Usare", 1
11=usato per, usare, "Usato per", 1
per creare un thesaurus suddiviso per aree o gruppi di soggetti (prescindendo dall’utilizzo dei dominii), bisognerà impostare, oltre alle altre, due relazioni reciproche che legano ogni soggetto alla rispettiva area di appartenenza e viceversa.
Esempio:
[relazioni]
1=USE, UF, "Utilizzare", 0
2=UF, USE, "Utilizzato per", 0
.....
7=SG, CNT, "Area", 0
8=CNT, SG, "Contiene" 0
per creare un thesaurus di nomi di persona o enti (ad es.: un thesaurus di autori), che metta in relazione le forme accettate con quelle rifiutate ci si potrà regolare, ad esempio, in questo modo:
[relazioni]
1=VD, HCV, "Variante di", 0
2=HCV, VD, "Ha come forma variante", 0
Esempio:
[relazioni]
1=SN, NHIL, "Note", 0
2=USE, UF, "Utilizzare", 0
3=UF, USE, "Utilizzato per", 0
.....
Note = 1
Esplicita relazioni=0
Sigla=\
.....
Identificando chiaramente la relazione corrispondente alle note rispetto alle altre tipologie di relazione, il programma le attribuirà una valenza particolare e consentirà di inserire valori particolarmente lunghi (ciascuna nota ha a disposizione 32 Kb, anziché i 232 caratteri di qualsiasi altra relazione), nonché di mantenere l’ordinamento originale nel caso il testo si estenda su più righe (v. a. par. "Modalità di inserimento".).
Oltre alle note impostate nel file .DSP, o in alternativa ad esse, il programma prevede la possibilità di inserire testi esplicativi all’interno di finestre collegate ai diversi termini (v. par. "Inserimento e modifica di note".).
Esempio di indice "KWIC":
Esempio di indice "KWAC":
Per creare un thesaurus da cui si possa generare un indice a rotazione è necessario stabilire una relazione di appartenenza, cioè una relazione - ovviamente priva della relazione inversa - che mette in rapporto ogni singola parola utilizzata all’interno delle voci del thesaurus con i rispettivi contesti di appartenenza. E’ inoltre necessario indicare alcuni parametri aggiuntivi, come nell’esempio seguente:
[relazioni]
1=USE, UF, "Utilizzare", 0
2=UF, USE, "Utilizzato per", 0
.....
7=IN, NHIL, "In", 0
Appartenenza=7
Stopfile=1.stp
Separatori=, ;:()?-/’"!
Esplicita relazioni=0
.....
KwicNum=5
KwicDen=12
La voce ‘Appartenenza’ deve riportare il progressivo della relazione corrispondente. La voce ‘Stopfile’ indica il file contenente le dichiarazioni dei termini da ignorare nell'indicizzazione (il file deve avere un’estensione .STP e lo stesso nome e lo stesso direttorio del thesaurus; se il programma è installato insieme a SFPlus si può ricorrere alla stoplist di default, chiamata 1.STP, che può essere rinominata e modificata a cura dell’utente con un qualsiasi editor di testi). La voce ‘Separatori’ definisce i caratteri da considerare come separatori di parola nell'indicizzazione
ATTENZIONE! Perché il programma consideri lo spazio come separatore di parola, è necessario che questo non venga scritto all’inizio o alla fine della lista dei separatori, ma al suo interno.
I parametri ‘KwicNum’ e ‘KwicDen’ consentono, se lo si desidera, di modificare la posizione del termine all’interno dell’indice KWIC in unità di ampiezza finestra o pagina.
Se nel costruire un thesaurus si decide di avvalersi di dominii, è necessario definirne la lista nel file .DSP, usando la sezione [domini], come negli esempi seguenti:
[domini]
1=ita, "Italiano"
2=fra, "Francese"
3=ing, "Inglese"
[domini]
1=GIUR, "Giuridico"
2=ECON, "Economico"
3=STOR, "Storico"
4=GEO, "Geografico"
Per ciascun dominio, identificato da un progressivo in base uno, è sufficiente dichiarare nell’ordine:
Esempio:
[stampa]
ColSepNum = 1
ColSepDen = 10
Tutte le altre opzioni di stampa sono configurabili tramite l’apposito dialogo (v. cap. "Esportazione e stampa").
.
Il file dovrà avere un'estensione .THS e lo stesso nome e lo stesso direttorio del corrispondente file .DSP, qualora questo sia già stato creato. In caso contrario, una volta assegnato il nome al nuovo file .THS, il programma chiederà, tramite l'apertura di una nuova finestra, l'autorizzazione per l'inizializzazione di default (cioè l'istituzione di un file .DSP uguale a DEFAULT.DSP).
N. B. La possibilità di inizializzazione di default dal un file .REL si riferisce a una precedente versione del programma.
Il collegamento fra il file .THS e il corrispondente file .DSP è automatico; l’istituzione di un file .THS genera inoltre automaticamente un terzo file con lo stesso nome e lo stesso direttorio, avente un’estensione .DSC e destinato al salvataggio dei testi delle note (su cui v. par. "Visualizzazione di note"). A questo punto si può cominciare a lavorare.
N. B. Una volta aperto il thesaurus e inserite le voci, non è più possibile modificarne le impostazioni all’interno del corrispondente file .DSP (a meno che non si tratti di modifiche puramente formali, come, ad esempio, sostituire il termine "Usare" con l’equivalente "Utilizzare"): se si cerca infatti di modificare la tipologia delle relazioni o il loro ordinamento interno (ad esempio eliminando un tipo di relazione o aggiungendone un altro), il programma farà slittare le voci già inserite, facendo saltare la corrispondenza tra voci e relazioni. Se, pertanto, si vogliono effettuare delle modifiche alla struttura del thesaurus, è necessario cancellare il thesaurus stesso (cioè il suo file .THS) e ricrearlo dall’inizio, dopo aver rimaneggiato il file .DSP. Si noti che la cancellazione di un thesaurus inserito con procedura manuale non significa necessariamente la perdita del lavoro fatto, in quanto il programma dà la possibilità di salvare le voci inserite in un file di esportazione, che si può reimportare automaticamente.
azionare il comando Dominio del menu Vista, il quale aprirà una finestra di riepilogo contenente l’elenco di tutti i dominii istituiti nel file .DSP più un dominio aggiuntivo chiamato "generico";
selezionare il dominio prescelto facendo clic con il pulsante sinistro del mouse;
confermare.
Tutte le voci che saranno inserite a partire da questo momento - sia con procedura manuale, sia tramite importazione - risulteranno appartenenti al dominio selezionato, fino ad una nuova selezione.
Se, pur avendo previsto dei dominii all’interno del file .DSP, non si effettua alcuna selezione, il programma attribuirà alle voci inserite il dominio di default "generico".
Per inserire la prima voce in un thesaurus vuoto, occorre:
N. B. Se si passa da una tipologia di relazione ad un’altra senza aver effettuato il salvataggio, si apre una finestra di dialogo che chiede la conferma o meno dell’aggiornamento.
E’ importante ricordarsi che:
Se a questo punto si chiude la finestra di inserimento
e si ritorna alla finestra principale (azionando il bottone o
facendo clic due volte sulla casella del menu di controllo), si può
notare che il programma ha ordinato alfabeticamente tutte le voci inserite
(comprese quelle relative a una stessa tipologia di relazione), dopo aver
automaticamente istituito le relazioni semantiche inverse. Se, inoltre,
all’interno del file .DSP è stata prevista la relazione di appartenenza,
il programma ha indicizzato automaticamente tutte le parole facenti parte
di termini composti (N. B. Se si chiude la finestra di inserimento senza
avere prima effettuato un salvataggio, si apre una finestra di dialogo
che chiede la conferma o meno dell'aggiornamento).
La finestra di inserimento, anche se chiusa, conserva la memoria dell’ultimo inserimento effettuato. Per poter proseguire nell’inserimento occorre pertanto:
cancellare ogni volta l’ultimo termine inserito o selezionato all’interno della casella "Termine" e sostituirlo con un altro (N. B. ogni volta che si riapre la finestra, il termine in memoria appare già in reverse, ed è quindi sufficiente riscriverci sopra);
ripulire la casella "Relazioni" azionando il bottone ;
inserire le voci in relazione come descritto prima per il primo termine, salvando di volta in volta.
A mano a mano che si prosegue nell’inserimento, nella finestra principale le voci risultano riordinate alfabeticamente e le relazioni espresse in modo completo (cioè con l’istituzione di tutte le relazioni inverse), nell'ordine e nella forma stabilita nel file .DSP.
E’ importante tenere presente che, se si prova ad inserire un termine già inserito, il programma ne segnala l’esistenza riproponendo automaticamente le relative voci in relazione (impedendo in questo modo l’inserimento di doppioni). Nello stesso tempo qualsiasi variazione anche minima su un termine già inserito (una maiuscola al posto di una minuscola, uno spazio in più, ecc.) viene considerata come l’inserimento di una nuova voce (il programma prevede tuttavia funzioni di normalizzazione: v. par. "Normalizzazione e controlli di congruenza").
Visualizzazione
e duplicazione di voci già inserite
Con il procedere del lavoro di inserimento le voci inserite risultano anche visualizzate, in forma di lista alfabetica, all’interno della casella di destra della stessa finestra "Edita relazione":
Tale vista "verticale" può essere cambiata in "gerarchica" - cioè completa di tutte le relazioni semantiche, proprio come nella finestra principale - selezionando l’apposito pulsante posto al di sotto della casella (che, ovviamente, si potrà riselezionare per tornare alla configurazione "verticale").
In entrambe le configurazioni le modalità di visualizzazione
sono le stesse descritte nel par. "Vista gerarchica" per la finestra
principale. Per visualizzare immediatamente il termine su cui si sta lavorando,
azionare il bottone .
Dall’interno della stessa casella è anche possibile passare alla visualizzazione di altri dominii, altri thesauri - isolati o collegati ad archivi - o di vocabolari di campo (v. cap. "Collegamento con archivi"). La possibilità di visualizzare voci già inserite nel contesto dell’inserimento ha un duplice scopo:
Per visualizzare altri thesauri o vocabolari di campo,
azionare il pulsante .
Comparirà una finestra secondaria per la scelta del file e del tipo
di vocabolario desiderato (i nomi degli archivi sono identificati dall’estensione
.IDX; nel caso di un vocabolario di campo si dovrà ancora specificare
il nome del campo nella apposita finestra di riepilogo: v. par. "Visualizzazione
e chiusura del programma"). Digitare e confermare.
Per copiare automaticamente i termini visualizzati nella
casella di visualizzazione all’interno della casella "Relazioni" - sia
che si stia visualizzando il thesaurus in corso, sia un altro qualsiasi
vocabolario - è sufficiente:
Per annullare un inserimento basta cancellarlo con le modalità tipiche di qualsiasi programma di scrittura (per ulteriori informazioni, v. par. "Aggiornamento, modifica e cancellazione nella vista gerarchica").
Per tornare sul contesto del thesaurus in costruzione non è necessario riavviare la stessa procedura, ma è sufficiente chiudere la finestra di inserimento e ritornare su quella principale.
Il file da importare deve avere un’estensione .IMP o .EXP e deve possedere i seguenti requisiti:
Esempio:
"ECONOMIA, FINANZA, IMPRESA" |
NT "ECONOMIA MONDIALE" |
"FINANZA" |
"IMPRESA" |
"STORIA ECONOMICA" |
"POLITICA ECONOMICA" |
"ECONOMIA MONDIALE" |
UF "ECONOMIA INTERNAZIONALE" |
BT "ECONOMIA, FINANZA, IMPRESA" [indicazione di relazione non necessaria, |
in quanto già espressa nella relazione inversa] |
"STORIA ECONOMICA" |
BT "ECONOMIA, FINANZA, IMPRESA" [indicazione di relazione non necessaria, come sopra] |
"STORIA" |
NT "ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE" |
"ARCHEOLOGIA
INDUSTRIALE"
SN "\01 Disciplina che si interessa dei resti fisici del mondo di produzione" "\02 industriale (il paesaggio industriale, le fabbriche, gli impianti, i magazzini," "\03 i quartieri operai, ecc.)" |
BT "ARCHEOLOGIA" |
"STORIA ECONOMICA" [indicazione di relazione non necessaria, come sopra] |
L'importazione avviene in pochi secondi; il suo completamento è segnalato da un apposito messaggio:
Una volta effettuata l’importazione, le voci risultano riordinate alfabeticamente e le relazioni espresse nell'ordine e nella forma stabilita nel file .DSP.
In uno stesso thesaurus si possono importare più file successivamente, e le importazioni possono essere alternate a inserimenti di voci in forma diretta: ogni volta voci e relazioni saranno riorganizzate automaticamente.
Si è anche visto tuttavia che, poiché si vuole lasciare la massima libertà nella scelta del formato di scrittura delle voci, è sufficiente una minima differenza grafica rispetto a un termine già inserito perché il programma la consideri come l’inserimento di una nuova voce. Per ridurre i rischi di duplicazioni, il programma prevede una funzione di normalizzazione, che consiste essenzialmente nell’eliminazione di spazi ridondanti all’interno delle voci. Per attivare tale funzione è sufficiente utilizzare il comando Normalizza del menu Edita.
Un’altra funzione di controllo sulla congruenza delle
relazioni consiste nell’individuazione degli eventuali riferimenti ciclici,
cioè delle relazioni impostate in modo tale da provocare il legame
di un termine con se stesso (es.: un termine più generico o più
specifico di se stesso, o in relazione con se stesso). Per effettuare il
controllo occorre azionare il comando Relazione-Riferimenti ciclici del
menu Vista. L’inizio delle ricerca è segnalato dal seguente
messaggio:
N. B. La ricerca dei riferimenti ciclici viene naturalmente limitata alle tipologie di relazione espandibili (v. par. "Visualizzazione delle relazioni".), cioè a quelle che prevedono una relazione inversa (v. par. "Uso di dominii").
Se vengono trovati riferimenti ciclici, il programma ne registra l’elenco in un file di testo che ha lo stesso nome del thesaurus e un’estensione CRF. Il file viene indirizzato sul programma Blocco note (Notepad) di Windows, che risulta aperto al momento della produzione del file.
Se la ricerca ha esito negativo, viene presentato il seguente messaggio:
Le operazioni di aggiornamento, modifica e cancellazione delle voci e delle rispettive relazioni possono avvenire sia nell’ambito della vista gerarchica che in quello della vista a finestre.
Per effettuare qualsiasi operazione di aggiornamento nell’ambito della configurazione gerarchica si utilizza la stessa finestra destinata all’inserimento (v. par. "Inserimento manuale".). In qualsiasi momento del lavoro tale finestra può essere riaperta e riutilizzata per nuovi inserimenti, sia di termini principali che di voci in relazione. Le procedure sono naturalmente identiche a quelle descritte per l’inserimento delle voci iniziali: ogni nuovo inserimento può quindi avvenire indifferentemente a partire dal termine principale (cioè con l’inserimento nella casella "Termine") o dal termine in relazione (cioè all’interno della casella "Relazione"), in quanto si sa che il programma istituisce automaticamente le relazioni inverse.
Per quanto riguarda invece la modifica di termini già inseriti, occorre distinguere fra la modifica dei termini veri e propri e quella delle loro strutture semantiche di riferimento.
Per modificare la forma di un termine o per sostituire un termine con un altro termine non è possibile utilizzare la finestra "Edita relazione", a meno che non si parta dalle voci in relazione e non si modifichi il termine tante volte quante sono le sue relazioni: la casella "Termine" serve infatti esclusivamente per l’inserimento, e ogni modifica effettuata al suo interno verrebbe considerata come un nuovo inserimento (v. par. "Modalità di inserimento"). Per modificare un termine in tutti i contesti con una sola operazione occorre invece partire dalla finestra principale e operare nel modo seguente:
selezionare il termine;
azionare il comando Rinomina del menu Edita;
compilare la finestra di dialogo in base alle esigenze.
Esempio:
L’opzione ‘Verifica completa’ serve a modificare automaticamente
il termine anche all’interno di tipologie di relazione che non prevedono
relazioni inverse (ad esempio, le relazioni esplicative o note).
Per aggiungere, cancellare o sostituire delle voci in relazione, è invece sufficiente, all’interno della finestra "Edita relazione", portare il termine principale nella casella "Termine" e operare come per l’inserimento (v. par. "Modalità di inserimento"), salvando le modifiche di volta in volta. Per portare nella casella "Termine" un termine collegato a una o più voci da modificare, è possibile seguire tre strade:
posizionarsi sul termine che interessa all’interno del thesaurus prima di aprire la finestra "Edita relazione" (in questo modo l’inserimento del termine nella casella è automatico in quanto, come si è visto nel par. "Inserimento manuale", la casella mantiene in memoria l’ultimo termine inserito o selezionato);
posizionarsi sul termine che interessa all’interno della
casella di visualizzazione e azionare il pulsante ;
scrivere manualmente il termine all’interno della casella;
in questo caso sarà inoltre necessario azionare il bottone per
svuotare la finestra "Relazioni" delle voci in relazione rimaste in memoria
(ATTENZIONE: poiché, come si è visto, qualsiasi modifica,
anche minima, all’interno della casella "Termine", verrebbe considerata
come un nuovo inserimento, la voce deve essere scritta esattamente come
era stata inserita, cioè con lo stesso formato, lo stesso numero
di spazi fra le parole, ecc.).
Se la modifica consiste in una cancellazione, si ricorda che ogni voce deve necessariamente avere almeno una voce in relazione, altrimenti viene ignorata dal programma. Pertanto:
se la cancellazione riguarda una voce in relazione, verificare che il termine a cui questa si riferisce conservi comunque almeno un’altra voce in relazione;
se si vuole cancellare intenzionalmente una voce, è sufficiente cancellare tutte le voci ad essa in relazione.
Per cancellare un intero thesaurus è sufficiente eliminare il corrispondente file .THS (a questo proposito v. a. le avvertenze in fondo ai par. "Inizializzazione di un thesaurus", "Impostazione e inizializzazione di un thesaurus collegato a un archivio").
Nella configurazione a finestre è possibile aggiungere nuove voci e modificare o cancellare quelle già esistenti lavorando all’interno delle finestre di relazione. Per operare in questo senso occorre:
Oltre alle note impostate nel file .DSP, o in alternativa ad esse, il programma prevede la possibilità di collegare ai vari termini presenti nei thesauri testi esplicativi collocati all’interno di finestre secondarie. Anche in questo caso ogni testo può avere una dimensione massima di 32 Kb.
Per collegare una nota a un determinato termine è sufficiente:
posizionarsi sul termine stesso all’interno del thesaurus (per maggiori informazioni, v. cap. "Impostazine e inizializzazione di un thesaurus");
selezionare il comando Note del menu Edita. Si aprirà una finestra di dialogo dove inserire il testo desiderato;
salvare il testo inserito tramite la voce Salva del menu Edita o il tasto F10 (se si chiude la finestra senza aver effettuato il salvataggio, comparirà una finestra di dialogo che chiederà la conferma o l'annullamento di quanto inserito).
L’inserimento di note può avvenire in una qualsiasi delle configurazioni del thesaurus, con identiche modalità.
Si tenga presente che, come in tutti i programmi dell’ambiente Windows, anche in questo contesto è possibile effettuare l’inserimento tramite funzioni del tipo ‘copia e incolla’, utilizzando i tasti SHIFT + INS per incollare.
Se si vuole modificare o cancellare il testo delle note, è sufficiente riaprire la finestra relativa e effettuare le modifiche con la stessa procedura utilizzata per l'inserimento.
Come si è più volte accennato, HIGHWAY-THESAURUS può essere collegato ed integrato ad applicazioni di archiviazione per effettuare controlli e ricerche on-line sulle strutture semantiche dei vocabolari che vi sono utilizzati. Benché il programma sia stato concepito per colloquiare in modo immediato e trasparente con SFPlus - il modulo di archiviazione dell’ambiente HIGHWAY - il collegamento può essere effettuato con altri programmi che utilizzano la comunicazione DDE o direttamente le funzioni esportate dai moduli HSFUN.DLL o HIGHWAY.VBX.
Quando un programma di archiviazione è integrato da HIGHWAY-THESAURUS, ogni archivio può essere potenzialmente collegato a moltissimi thesauri: per ogni archivio è infatti possibile istituire un thesaurus generico più tanti altri thesauri quanti sono i campi chiave della base dati (un thesaurus per i soggetti, un altro per gli autori, ecc.); tutti questi thesauri sono inoltre ulteriormente moltiplicabili con il sistema dei dominii.
L’accesso ai vari thesauri avviene in maniera diretta e immediata dall’interno dei campi dell’archivio, tramite l’apertura di una finestra dedicata che, volendo, può rimanere costantemente aperta (v. par. 3.5.4). L’integrazione con l’archivio è garantita, oltre che dalla possibilità di consultazione contestuale, dalle seguenti funzioni:
le voci di un thesaurus possono essere copiate automaticamente all’interno del data base (sia a scopo di inserimento che di ricerca), in modo da garantirne l’uniformità di scrittura ed evitare eventuali errori di trascrizione;
le voci di un thesaurus possono essere ricercate all’interno del data base senza uscire da HIGHWAY-THESAURUS (cioè senza dover essere trascritte nella maschera di ricerca della applicazione di archiviazione).
Ciò che, tuttavia, rende particolarmente vantaggioso l’utilizzo del programma all’interno di archivi - tanto più se si tratta di basi dati full text o comunque ricchi di terminologia potenzialmente ambigua - è la possibilità di estendere le ricerche di un termine ai termini ad esso correlati da qualunque tipo di relazione semantica.
Quando HIGHWAY-THESAURUS è collegato ad un archivio, le modalità di inserimento, aggiornamento, modifica e visualizzazione dei thesauri sono praticamente identiche a quelle descritte in precedenza per l’utilizzo isolato del programma, se si eccettuano piccole differenze per quanto riguarda:
l’apertura e la chiusura del programma;
le modalità di impostazione e inizializzazione dei thesauri;
la mancanza della vista verticale, sostituita dal vocabolario di campo, nei thesauri di campo degli information retrieval.
Come si è visto, per ogni archivio collegato a HIGHWAY-THESAURUS è possibile istituire uno o più thesauri, fino a un massimo di tanti thesauri quanti sono i campi chiave dell’archivio più uno (il thesaurus "generico"). Qualunque sia il numero dei thesauri che si intendono istituire nell’archivio, bisognerà comunque tenere presente che i loro files di riferimento - più precisamente: il file .DSP, il file .THS e il file .DSC - vanno riferiti all’archivio e non ai singoli thesauri. Di conseguenza:
il file .DSP deve avere lo stesso nome e lo stesso direttorio dell’archivio;
il file .DSP deve contenere la somma di tutte le tipologie di relazione e di tutti i dominii dei thesauri previsti per l’archivio.
Esempio:
[relazioni]
1=USE, UF, "Utilizzare", 0
2=UF, USE, "Utilizzato per", 0
3=BT, NT, "Termini generici", -1
4=NT, BT, "Termini specifici", 1
5=RT, RT, "Termini in relazione", 0
6=VD, HCV, "Variante di", 0
7=HCV, VD, "Ha come forma variante", 0
8=SIN, SIN, "Sinonimi", 0
9=BL, NHIL, "In", 0
Appartenenza=9
Stopfile=1.stp
Separatori=, ;.:()?-/'"!
Esplicita relazioni=0
Sigla=\
Condivisione=1
Radice=Radice
Fuoco=Soggetto
.....
il file .THS - che viene istituito automaticamente al momento della creazione del primo thesaurus dell’archivio, con lo stesso nome e lo stesso direttorio dell’archivio e del corrispondente file .DSP - rimane valido per tutti i thesauri creati successivamente all’interno dell’archivio.
Dovendo pertanto creare un thesaurus all’interno di un archivio, una volta compilato il file .DSP generale, è sufficiente:
posizionarsi, all’interno dell’archivio, nel campo di riferimento del thesaurus che si vuole istituire. Se si intende creare il thesaurus generico posizionarsi su un qualsiasi campo chiave;
entrare nel programma (v. par. seguente): la finestra risulterà automaticamente intitolata al thesaurus del campo su cui si è posizionati. Se si intende creare il thesaurus generico, azionare il comando Attributo del menu Vista e selezionare la voce "Generico" sulla apposita finestra di riepilogo: in questo caso la finestra risulterà intitolata al thesaurus generico;
importare o inserire manualmente le voci come descritto nel cap. "Inserimento, modifica e normalizzazione"., utilizzando evidentemente soltanto le tipologie di relazione e i dominii utili fra quelli compresi nel file .DSP.
Importante! Poiché è probabile che il file .DSP debba essere spesso corretto o integrato per consentire la creazione di nuovi thesauri o di nuovi tipi di dominii o di relazioni non definiti all’inizio del lavoro, e che, di conseguenza, si renda necessario cancellare e ricreare il corrispondente file .THS, si fa presente che - per i motivi spiegati sopra - la cancellazione di tale file comporta la cancellazione di tutti i thesauri dell’archivio. Analogamente, se si volesse cancellare per qualche ragione un certo thesaurus, sarebbe necessario cancellare l’intero file .THS e quindi tutti gli altri archivi.
Per evitare che, in questi casi, la cancellazione dei thesauri provochi la necessità di rifare completamente il lavoro, si consiglia vivamente di conservare gli eventuali file .IMP e di salvare i thesauri inseriti manualmente in altrettanti file .EXP, che potranno essere successivamente reimportati (per ulteriori informazioni, v. par. "Inserimento tramite importazione". e "Esportazione").
Poiché le modalità di apertura di HIGHWAY-THESAURUS dall’interno degli archivi collegati sono esterne al programma e variano ovviamente da applicazione a applicazione, ci limitiamo in questa sede a descrivere i comandi previsti da SFPlus.
Per aprire la finestra del programma da un archivio di SFPlus - sia per visualizzare un thesaurus già esistente che per crearne uno nuovo - occorre:
posizionarsi con il mouse all’interno del campo di riferimento del thesaurus;
azionare il comando Gerarchico del menu Thesaurus o il bottone corrispondente.
Se in quel campo è stato creato un thesaurus, il programma si apre automaticamente su di questo; diversamente la finestra risulta vuota, anche se intitolata al thesaurus di quel campo.
L’apertura della finestra di HIGHWAY-THESAURUS può anche essere effettuata a partire da un qualsiasi vocabolario di campo, in quanto la gestione del vocabolario avviene all’interno della stessa finestra e con lo stesso menu del thesaurus. Come si è accennato, infatti, nel contesto di un archivio il vocabolario di campo sostituisce la vista verticale dei thesauri isolati: per passare da un vocabolario di campo a un thesaurus è pertanto sufficiente azionare il comando Gerarchica del menu Vista della finestra di vocabolario mentre, volendo effettuare il passaggio inverso, si utilizzerà il comando Verticale dello stesso menu (N. B.: nel passaggio da un thesaurus di campo al corrispondente vocabolario e viceversa il cursore si posiziona sull’ultima voce selezionata nella vista da cui si proviene o su quella successiva in ordine lessicografico).
Nonostante l’analogia di funzionamento, è però importante ricordarsi che i due indici sono sostanzialmente diversi: mentre il thesaurus rappresenta un modello ideale di vocabolario, costruito a priori e al di fuori dell’archivio con funzioni di lista di autorità per il compilatore della banca dati, il vocabolario di campo costituisce, in linea di massima, l’elenco dei termini che sono stati effettivamente utilizzati e indicizzati all’interno di quel campo (anche se può comunque contenere voci non utilizzate e/o inserite a priori con funzioni di autorità). Se, quindi, tutti i termini del vocabolario dovrebbero ritrovarsi anche nel thesaurus, all’interno del vocabolario si ritrovano generalmente soltanto i termini del thesaurus "accettati" e effettivamente inseriti nella banca dati.
I due strumenti possono comunque essere utilizzati in modo integrato e complementare: solo il vocabolario può indicare il numero di frequenze con cui un determinato termine ricorre nella base dati, e solo il thesaurus può estendere la selezione e la ricerca dei termini ai diversi termini collegati (più generici, più specifici, sinonimi, ecc.).
Inoltre un vocabolario di campo può essere utilizzato come base di partenza per la costruzione di un thesaurus, mentre le voci di un thesaurus possono essere copiate nel corrispondente vocabolario di campo allo scopo di far funzionare quest’ultimo come lista di autorità. In entrambi i casi il trasferimento dei dati può essere facilitato dalle funzioni di esportazione e importazione di HIGHWAY-THESAURUS e dei programmi di archiviazione collegati.
Una volta creato un thesaurus in collegamento con un archivio, la sua consultazione può essere effettuata sia dall’interno dell’archivio collegato, sia dall’interno di un altro archivio associato a HIGHWAY-THESAURUS, sia utilizzando il programma isolatamente. Come si è visto nel cap. "Apertura e chiusura di un thesaurus", infatti, dopo essere entrati nel programma, è possibile navigare attraverso thesauri e vocabolari di campo in modo semplice e immediato.
Quando si apre HIGHWAY-THESAURUS dall’interno di un archivio, da qualsiasi campo chiave è possibile visualizzare - e, di conseguenza, copiare e ricercare - non soltanto le voci del thesaurus di quel campo, ma anche quelle di altri thesauri o vocabolari di campo dello stesso archivio, o di altri archivi, o di thesauri isolati, procedendo nel modo seguente:
per passare da un thesaurus di campo ad altri thesauri o vocabolari di campo o al thesaurus generico dello stesso archivio, selezionare la voce Attributo del menu Vista, indicare il nome del campo prescelto (= "Generico" per il thesaurus generico) nella apposita finestra di riepilogo e confermare; per visualizzare un vocabolario occorre ancora, ovviamente, selezionare il comando corrispondente (v. par. prec.)
per passare a thesauri o vocabolari di campo appartenenti
ad altri archivi:
Per rendere più comoda la visualizzazione delle voci, soprattutto nel caso di thesauri diversi da quello del campo di posizionamento, è possibile lasciare stabilmente aperta la finestra di HIGHWAY-THESAURUS (accanto alla finestra principale dell’applicazione, o al suo interno), selezionando il comando Sempre visibile del menu Vista. Si tenga tuttavia presente che in queste condizioni ogni operazione di copiatura o ricerca disabiliterà i comandi relativi (proprio come se la finestra fosse stata regolarmente chiusa), rendendo impossibile ogni ulteriore utilizzo del programma in questo senso fino a una sua riapertura con i normali comandi.
Per trascrivere una o più voci di un thesaurus all’interno di una base dati è sufficiente:
posizionarsi sul campo dove si intende effettuare la trascrizione;
aprire il thesaurus contenente la voce o le voci che si vogliono copiare;
selezionare la voce o le voci con il pulsante sinistro del mouse o con la barra spaziatrice (per le procedure di selezione delle voci, v. par. "Selezione delle voci e vista ristretta a selezione");
uscire dal programma come spiegato al paragrafo "Visualizzazione e chiusura del programma": la voce o le voci selezionate risulteranno trascritte all’interno del campo. N. B. Se la copiatura riguarda più voci, queste risulteranno trascritte connesse dall’operatore di default O, il quale potrà essere naturalmente eliminato o sostituito a seconda delle esigenze. In particolare, se la selezione è finalizzata ad una ricerca in AND, è anche possibile cambiare la modalità di default preazionando il comando in AND del menu Ricerca.
Come si è detto all’inizio del capitolo, le voci di thesaurus possono essere ricercate nella base dati in due modi:
dall’interno della stessa base dati, dopo essere state scritte o copiate nella maschera di ricerca come descritto nel paragrafo precedente;
direttamente dall’interno del programma, evitando un passaggio intermedio.
In questo secondo caso è sufficiente:
selezionare le voci, estendendo la selezione ove necessario (per le procedure di selezione delle voci, v. par. "Selezione delle voci e vista ristretta a selezione". Nel caso di una selezione estesa, a differenza di quanto accadeva per la copiatura, non è necessario azionare il comando Selezione-Estendi dopo aver configurato la selezione);
azionare il comando Da selezione o il comando Da selezione estesa del menu Ricerca (o i bottoni corrispondenti), a seconda che si sia effettuata una selezione semplice o una selezione estesa.
Nell’ambito di SFPlus esiste un tipo particolare di thesaurus legato ai campi detti vincolati. I thesauri dei campi vincolati hanno un duplice scopo:
indirizzare correttamente l’utente nella scelta dei termini, limitando la visualizzazione ai termini utili, ogni volta che si desidera che l’utilizzo dei termini di un thesaurus sia legato al contenuto di un altro thesaurus vincolante. Se, ad esempio, si stabilisce un vincolo fra i thesauri dei campi STATO e REGIONE, e se tali thesauri sono stati compilati correttamente, ogni volta che nel campo STATO verrà inserito il valore "Italia", il thesaurus del campo REGIONE si limiterà a proporre l’elenco delle regioni italiane; se l’utente cercherà di inserire nel campo un valore non compreso nell’elenco, il programma non accetterà l’inserimento, a meno che il valore non venga esplicitamente inserito nel thesaurus. Analogamente si potranno stabilire altri vincoli fra il thesaurus del campo REGIONE e quello del campo PROVINCIA, o fra il thesaurus del campo PROVINCIA e quello del campo COMUNE
facilitare l’inserimento dei termini nella base dati: per inserire questi valori all’interno dei campi è infatti sufficiente digitarne il primo carattere o i primi caratteri e spostarsi sul campo successivo. In caso di ambiguità verrà presentata una lista ristretta di valori selezionabili (N. B.: questa seconda caratteristica può anche essere configurata senza la precedente, senza cioè che i thesauri siano veramente vincolati fra di loro: v. par successivo).
Come si può intuire da tali caratteristiche, i thesauri vincolati sono specificamente destinati alla gestione di insiemi limitati di valori ricorrenti nel data base e potenzialmente noti a priori, da utilizzare come codici che possono essere inseriti rapidamente. Esempi tipici possono essere quelli, riportati sopra, dei thesauri geografici, o quello di thesauri di lingue o di valute vincolati ai valori di un thesaurus di paesi.
Per facilitare le operazioni di inserimento e visualizzazione delle voci, i thesauri vincolati prevedono, oltre alla vista verticale (il vocabolario di campo) e a quella gerarchica (con tutte le varianti indicate nel cap. "Visualizzazione") un terzo tipo di vista che consiste, di fatto, in un semplice elenco alfabetico delle voci vincolate e si ottiene alla prima apertura del thesaurus. Da questa vista è possibile passare a quella verticale e a quella gerarchica, ma non viceversa; volendo ritornarci sopra è necessario uscire e riaprire nuovamente il thesaurus.
Per impostare thesauri vincolati è necessario:
inserire all’interno del file <ARCHIVIO>.INI (v. manuale di SFPlus) la sezione [ThVincolato] e indicare all’interno di questa, per ogni tabella dell’archivio, l’elenco dei campi (attributi) che devono essere vincolati fra loro. Ogni campo elencato è vincolante rispetto al successivo; se i gruppi di vincolo sono più di uno, occorre inserire un asterisco come separatore fra i diversi gruppi.
Esempio:
[ThVincolato]
Tabella1= STATO REGIONE PROVINCIA COMUNE * STATO
VALUTA * STATO LINGUA
Tabella2= REGIONE PROVINCIA COMUNE * LIVELLO1
LIVELLO2
N. B.: se si desidera che il campo preveda le facilitazioni di inserimento descritte nel paragrafo precedente senza che i thesauri siano veramente vincolati fra di loro, è sufficiente inserire ulteriori separatori fra i nomi dei campi.
inserire all’interno della sezione [relazioni] del file <ARCHIVIO>.DSP una tipologia di relazione destinata al vincolo e, successivamente, specificare il numero identificativo della relazione di vincolo.
Esempio:
[relazioni]
1=SN, NHIL, "Note" 0
...
7=VI, NHIL, "Vincolato a" 0
Note=1
Vincolo=7
...
In alternativa all’impostazione della relazione all’interno del file DSP, è anche possibile utilizzare la relazione impostata all’interno della finestra di profilo per i thesauri di classificazione (la relazione di default è nt/bt: per ulteriori informazioni v. par. "Visualizzazione").
N. B. Se questa relazione non è stata impostata, alla prima apertura del thesaurus comparirà il seguente messaggio di errore:
Inserimento e cancellazione delle voci
Nell’inserire le voci nei thesauri è necessario prevedere che ogni thesaurus, tranne il primo dell’elenco, contenga anche i termini del thesaurus precedente, inseriti come termini vincolanti rispetto a quelli da utilizzare effettivamente nel campo di riferimento.
Riprendendo l’esempio di prima, il thesaurus del campo COMUNE dovrà prevedere che ogni nome di comune abbia come termine vincolante il nome della relativa PROVINCIA, e così via.
Per ottenere questo risultato è possibile procedere in due modi:
operando all’interno della vista gerarchica e inserendo i termini vincolati in relazione con i rispettivi vincolanti;
più semplicemente, operando all’interno della vista "vincolata" (cioè quella che si ottiene alla prima apertura del thesaurus) nel modo seguente:
all’interno dell’archivio SFPlus, inserire una voce nell’attributo vincolante (si ricorda che è sufficiente digitarne i primi caratteri: per ulteriori informazioni v. manuale SFPlus)
spostarsi sull’attributo vincolato e aprire la finestra di THESAURUS (la finestra si apre automaticamente digitando qualche carattere all’interno del campo: per ulteriori informazioni v. manuale SFPlus)
inserire i valori vincolati alla voce inserita nel campo vincolante: il programma li vincolerà automaticamente, facendo risultare il vincolo all’interno della vista gerarchica.
Se come relazione di vincolo è stata impostata la relazione nt/bt (v. par. precedente), ogni termine vincolato risulterà specifico del termine vincolante. Se i campi non sono stati effettivamente vincolati fra loro, ogni termine vincolato risulterà specifico del termine "radice" (v. par. "Impostazione delle relazioni").
Per quanto riguarda la cancellazione, occorre tenere presente che la cancellazione di una voce all’interno della vista gerarchica provocherà sempre la sua cancellazione dalla vista "vincolata", mentre una cancellazione all’interno della vista "vincolata" provocherà la sua cancellazione dalla vista gerarchica soltanto se la voce in questione non prevede altri collegamenti gerarchici oltre a quello con il termine "radice".
AVVERTENZA: è possibile inibire le funzioni di
inserimento e cancellazione nella vista "vincolata" degli attributi vincolati
definendo l’attributo stesso some "Readonly" all’interno del file <ARCHIVIO>.INI:
per ulteriori informazioni v. il manuale SFPlus.
La chiave lookupstr nella sezione [Th] dell'ini di archivio configura la modalità di ricerca dei valori vincolati nel lookup:
lookupstr=0
vengono accettati i termini che soddisfano almeno nei
primi caratteri la chiave di lookup.
lookupstr=1
è il default, e comporta la ricerca della chiave
all'interno dei termini di lookup, con questa impostazione
è facile sconfinare in una ricerca sequenziale su tutti
i termini vincolati.
lookupstr=2
come lookupstr=0, ma facendo uso della relazione
di appartenenza la ricerca viene svolta anche per i termini
componenti il valore vincolato, ovvero se la chiave di
lookup è 'rom' e non esistono valori vincolati che
cominciano con 'rom' verranno considerati validi valori
come 'emilia romagna'.
L’utilizzo del programma in collegamento con Sfplus prevede particolari facilitazioni per la gestione dei thesauri di classificazione.
Nel linguaggio documentario, una classificazione è uno strumento di rappresentazione del contenuto dei documenti nel quale i concetti vengono raggruppati per ambiti tematici (classi) e, solitamente, correlati fra loro secondo una struttura gerarchica: in questo caso ogni classe sarà suddivisa in sottoclassi, ognuna delle quali comprenderà un certo numero di sotto-sottoclassi e così via, fino all’ultimo livello gerarchico. All’interno di ciasuna classe o sottoclasse ogni voce è rappresentata da un codice (numerico, alfabetico o alfanumerico), il quale indica simbolicamente la posizione della voce nella gerarchia.
Esempio:
1 A
1.1 AA
1.1.1 AAA
1.1.2 AAB
1.1.3 AAC
1.2 AB
1.2.1 ABA
1.2.2 ABB
2 B
2.1 BA
2.1.1 BAA
2.1.2 BAB
2.2 BB
2.2.1 BBA
2.2.2 BBB
2.2.3 BBC
2.2.4 BBD
...
Per consultare una classificazione di questo tipo è possibile, utilizzando la vista di classificazione, limitare la visualizzazione a tutti i termini di pari livello; selezionando uno dei termini, si aprirà una finestra in cascata alla precedente contenente i termini più specifici, e così via, fino all’ultimo livello gerarchico.
In questo modo si avrà una visione globale dell'albero logico della classificazione ed una maggiore velocità di spostamento.
Per ottenere una vista di classificazione è possibile operare in due modi:
dopo essresi posizionati sul campo di riferimento del thesaurus, selezionare il comando Classificazione del menu Thesaurus della finestra di SFPlus;
dopo esseresi posizionati sul campo di riferimento del thesaurus, aprire la finestra di THESAURUS e selezionare il comando Classificazioni del menu Vista.
Una volta aperta la classificazione è possibile navigare, come si è detto prima, fra le voci, aprendo più finestre, corrispondenti ai vari livelli gerarchici.
Analogamente a quanto succede nella vista "a finestre" (v. par."Vista a finiestre"), queste finestre possono essere ridimensionate e riposizionate tramite l'opzione Conserva disposizione del menu Vista, e le varie disposizioni possono essere salvate con il comando Salva disposizione dello stesso menu.
Da ogni livello gerarchico è possibile ritornare a selezionare una voce a livello superiore, ottenendo un aggiornamento della finestra sottostante.
Da ogni termine della classificazione è inoltre possibile richiamare i documenti corrispondenti, operando nel modo seguente:
se il termine appartiene al livello gerarchico più specifico, fare un doppio clic con il mouse sul termine desiderato;
se il termine appartiene a un livello gerarchico intermedio, selezionare un termine ed attivare il comando Documenti della classificazione del menu Vista.
I documenti corrispondenti al termine selezionato vengono richiamati e presentati in forma abbreviata (titolo) in una finestra apposita (per le modalità di predisposizione della composizione dei titoli nel file <ARCHIVIO>.INI v. manuale SFPlus).
Per ritornare alla classificazione, attivare il comando Classificazione del documento del menu Vista.
Per passare dalla visualizzazione di un titolo alla visualizzazione completa del documento, fare un doppio clic sul titolo; in alternativa, selezionare manualmente più documenti dalla lista dei titoli al fine di ottenere un sottoinsieme che può essere confrontato ad una selezione precedente mediante sostituzione, unione o intersezione (le modalità di confronto sono specificate mediante il comando Profilo del menu Thesaurus della finestra dell’archivio: v. manuale SFPlus).
Impostazione e inserimento delle voci
Per poter utilizzare un thesaurus di classificazione è necessario:
predisporre nella struttura dell'archivio un attributo di nome "CLASSIF" di tipo "chiave" e "multi istanza" (per ulteriori chiarimenti sulle proprietà dei campi, v. il manuale di Sfplus);
se si intende attribuire un titolo personalizzato alla finestra di THESAURUS in questa configurazione, impostare nel file TH.INI una sezione [classificazioni] e specificare il titolo desiderato al suo interno.
Esempio:
[classificazioni]
Titolo=Archivio Legislazione
inserire all’interno della sezione [relazioni] del file <ARCHIVIO>.DSP (v. par. "Impostazione e inizializzazione di un thesaurus collegato a un archivio") due tipologie di relazione, simmetriche fra loro, destinate alla classificazione e, successivamente, specificare il numero identificativo della relazione principale.
Esempio:
[relazioni]
1=SN, NHIL, "Note" 0
...
8=CL, CLASS, "Classe" 0
Note=1
Classificazione=8
...
N. B. La definizione della relazione all’interno del file DSP non è indispensabile: se tale relazione non viene impostata, il programma considera la tipologia di relazione impostata all’interno della finestra di profilo (v. punto 4).
posizionarsi sull’attributo "CLASSIF" e richiamare il thesaurus;
selezionare il comando Profilo e compilare il quadro "Classificazione" nel modo seguente:
N. B. Se la relazione non è stata impostata, alla prima apertura del thesaurus comparirà il seguente messaggio di errore:
L’esportazione di un intero thesaurus può essere utile se si vogliono effettuare rimaneggiamenti di un certo peso (v. ad es. le note ai par. "Inizializzazione di un thesaurus". e "Impostazione e inizializzazione di un thesaurus collegato a un archivio") o se si vuole riutilizzare il file reimportandolo in un altro archivio.
Per esportare un thesaurus è sufficiente:
Le funzioni di stampa dei thesauri sono regolate dai comandi Stampa, Stampa pagina e Imposta stampante del menu File. Tutti e tre i comandi aprono una finestra di dialogo da compilare secondo le esigenze.
La finestra di dialogo del comando Stampa permette di regolare la stampa dell’intero thesaurus o di parti di esso, proponendo le seguenti opzioni:
La finestra di dialogo del comando Imposta stampante
è analoga a quella di tutte le applicazioni funzionanti sotto Windows.
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