Definizione Archivi

 
 

Introduzione

In questo capitolo viene descritto come creare e organizzare un archivio con HIGHWAY. Verrà discussa l'organizzazione degli archivi in tabelle composte da campi (attributi) di diversa natura.

Per creare un archivio HIGHWAY si utilizza il programma CREA_ARC la cui icona si trova all’interno della finestra di gruppo HIGHWAY

Durante il lavoro con CREA_ARC, la barra del titolo visualizza informazioni con il seguente formato:

 

Configurazione Archivi - ("nome archivio"- nome tabella corrente).

 

La necessità di gestire informazioni eterogenee, porta alla costituzione di una base dati articolata, per mezzo della quale sia possibile reperire le informazioni in essa contenute con operazioni semplici ed efficaci nonché averne una visione chiara e comprensibile.

Per comprendere meglio quest’argomento vediamo di chiarire come l’organizzazione di informazioni di tipologia differente possa essere effettuata tramite CREA_ARC.

 

L’unità elementare in cui possono essere suddivise le informazioni, (termine quanto mai generico che ci mostra come in realtà un’informazione non sia che un insieme di conoscenze) è il singolo dato che potremmo identificare, ad esempio, come il nome o il cognome nell’ambito dell’informazione rappresentata dalla Carta d’Identità.

Il dato verrà rappresentato nella base dati che intendiamo costituire, da un attributo o più semplicemente campo. Ogni attributo ha le caratteristiche più consone ad accogliere il dato che in esso intendiamo immagazzinare.

Accomunare i dati per costituire un’informazione consiste nell’organizzare più attributi in gruppi logicamente correlati, ottenendo da ciò una visione d’insieme che possa conferire a dati disgiunti un senso unitario. Tale organizzazione viene identificata dalle tabelle. Un’insieme di dati organizzati nei diversi attributi di una tabella ed immagazzinato nella base dati viene definito un documento.

Costituendo una o più tabelle composte dagli opportuni attributi si genera una base dati o archivio nella quale informazioni di natura differente troveranno la loro opportuna disposizione nella tabella disegnata a tale scopo e per la quale saranno stati concepiti gli attributi più adatti.

Gli attributi potranno essere presenti in più tabelle e rendere comune il significato di un dato. Il nome di un individuo, ad esempio, sarà tale sia considerando la sua Carte d’Identità che considerando l’Atto di Nascita o il Certificato di Residenza se pure le informazioni indicate siano indubbiamente ben distinte tra loro.

Nell’organizzazione di un archivio sarà indispensabile analizzare tutti i singoli dati per comprendere a pieno il ruolo che essi dovranno assumere sia internamente alla tabella che descrive un’informazione, sia nella visione di più ampio respiro descritta dall’archivio. Quest’analisi ci porterà alla definizione delle caratteristiche peculiari da assegnare agli attributi.

La prima caratteristica da definire per ogni attributo è il nome. Il nome dell’attributo ci permette di identificarlo in tutte le successive fasi di configurazione ed utilizzo della Base Dati. Sfrutteremo tale nome per identificarlo durante la fase della ricerca o valorizzarlo durante la fase di inserimento. Dovremo inoltre definirne la natura in base al valore che esso dovrà contenere, differenziando valori numerici, alfanumerici e date.

Come già detto, il ruolo che un attributo dovrà svolgere nella base dati richiederà l’impostazione di varie caratteristiche, delle quali vedremo in seguito il significato e l’uso più opportuno e funzionale. Vedremo inoltre nel dettaglio il significato ed il comportamento di ogni comando di CREA_ARC, e come queste operazioni ci permettano di generare tabelle ed attributi.
 

Configurazione degli attributi

Quando si crea un nuovo attributo o si modificano le caratteristiche di uno preesistente, il programma ci presenta il seguente dialogo di "Configurazione attributo".

Grazie a questo dialogo abbiamo la possibilità di impostare tutte le caratteristiche necessarie alla corretta configurazione di un attributo. Alcune di queste caratteristiche saranno proposte dal programma in automatico, altre saranno proposte in conseguenza all’impostazione di alcune di esse. Vediamo ora, voce per voce, il significato che ogni caratteristica ha ed il comportamento che ne deriva.
 

Nome

Ogni attributo deve avere un Nome composto da una stringa lunga al massimo 10 caratteri internamente alla quale non sono ammessi i caratteri :

<spazio> [ ] { } ( ) + ? . !

Inoltre i valori TIPOREC e TABELLA sono riservati.

In generale si suggerisce di non fare uso di caratteri di punteggiatura e di non utilizzare il carattere ‘’ se non nei casi previsti dalla Condivisione (si veda l’apposita voce).

Il nome che si associa ad un attributo è quello che i moduli di HIGHWAY riconoscono in tutte le loro funzionalità, dalla configurazione di una vista dell’archivio, all’esecuzione di una ricerca, alla preparazione di regole di navigazione o azioni su attributi derivati o esterni, tutte funzionalità di cui parleremo tra breve.

Creando un nuovo attributo il programma assegna allo stesso il primo nome disponibile, composto dal prefisso ATTR e seguito da un numero progressivo basato sul numero di attributi diversi tra loro presenti allo stato attuale nell’archivio. Quando interveniamo modificando il nome di un attributo possiamo, con un procedimento apparentemente uguale, compiere operazioni molto differenti.

Vediamo alcuni esempi. Creando un nuovo attributo denominato ATTR1, accediamo al dialogo mostrato in precedenza per compiere la configurazione desiderata. Se impostiamo nel campo Nome quello di un attributo già definito in un’altra tabella e ci spostiamo ad altra finestra o confermiamo con l’apposito tasto, l’attributo da noi configurato acquisirà tutte le caratteristiche dell’attributo preesistente divenendone una copia nuova nella tabella attuale. Se per contro l’attributo del quale intendiamo modificare la configurazione è preesistente e noi compiamo la modifica del Nome, lo stesso attributo, alla conferma del presente dialogo, cambierà nome nella tabella attuale ma anche in tutte le altre tabella per ereditarietà. Per creare, da un attributo preesistente un nuovo attributo senza influenzare le altre tabelle che lo contenessero si deve fare uso del tasto Nuovo che discuteremo i seguito.

Come precedentemente accennato, un attributo può essere presente in più tabelle, in tal caso, in ogni tabella, esso mantiene le stesse caratteristiche principali quali la natura (numerico, alfanumerico, data) , le modalità di costruzione del vocabolario ecc.

Qualora si impostasse un attributo come Chiave ad esempio, nel caso l’attributo fosse presente su più tabelle si avrebbe un unico vocabolario di attributo indipendente dalla tabella. Solo una minoranza delle impostazioni che possono essere fatte su di un attributo hanno valore in rispetto della tabella in oggetto, tutte le altre caratteristiche vengono "ereditate" in tutte le tabelle. In seguito vedremo come si possa agire nella configurazione di un attributo per intervenire proprio su questa ereditarietà.
 

Lunghezza

Gli attributi possono essere definiti a lunghezza fissa o variabile. Per quegli attributi la cui lunghezza deve essere fissata, questa voce permette l’impostazione della dimensione in caratteri che un valore inserito in questo campo potrà assumere. Il massimo ammesso per questo valore è 255 caratteri. Oltre ad una simile dimensione si ritiene che l’attributo divenga sufficientemente ampio per poter essere definito a lunghezza variabile. Gli attributi la cui lunghezza viene fissata per mezzo di questa parte del dialogo di configurazione vengono espressi su una sola riga, per tale motivo vengono spesso definiti mono riga, in contrasto con gli attributi multi riga e multi istanza che vedremo in seguito. Esistono inoltre attributi la cui lunghezza ha un valore obbligatorio come vedremo più avanti per gli attributi di tipo Data.

Se un attributo viene definito a lunghezza variabile esso occuperà su disco per ogni documento una dimensione dipendente dal numero dei caratteri del rispettivo valore su quel documento ; viceversa un attributo a lunghezza fissa porterà all’occupazione su disco della stesso numero di caratteri su tutti i documenti a meno che la lunghezza sia stata definita maggiore di 20 caratteri nel qual caso l’attributo potrà contenere al massimo il numero di caratteri dichiarato ma la sua occupazione su disco verrà trattata come a lunghezza variabile.
 

Tipo

Per ogni attributo è indispensabile stabilire il tipo di dato che deve contenere.

I tipi definibili sono :

Il tipo di dato Alfanumerico prevede l’inserimento di qualsiasi carattere.

Il tipo di dato Numerico prevede l’inserimento di qualsiasi carattere numerico nonché lo spazio ed il carattere separatore dei decimali impostato in Windows. Tale carattere viene convertito nel carattere punto internamente al documento e come tale apparirà nel vocabolario di campo.

Il tipo Data prevede l’inserimento di 8 caratteri numerici che esprimano giorno, mese ed anno (di 4 cifre) della data in esame, questa dimensione non è modificabile. La rappresentazione dell’oggetto Data nelle maschere video può altresì variare in base alla configurazione che in esse viene impostata e che viene proposta automaticamente come GG/MM/AAAA. In tal caso, disegnando la finestra che dovrà accogliere questo valore, si dovrà tenere conto dello spazio supplementare occupato dai separatori richiesti, nell’esempio riportato almeno 10 caratteri perché il modulo di interfaccia SFPLUS possa mostrare correttamente in valore. In assenza di spazio sufficiente il valore viene espresso senza le barre separatrici.

L’attributo di tipo Data è peraltro salvato fisicamente nel formato AAAAMMGG. Ciò al fine di presentare nel vocabolario di campo le date nel loro naturale ordine cronologico e poter compiere ricerche ed ordinamenti su insiemi di date uniformemente ordinate.
 

Chiave

Si definiscono Chiave quegli attributi per i quali verrà creato il vocabolario dei termini in esso contenuti. Grazie a questa caratteristica d’attributo sarà possibile effettuare ricerche in modo rapido ed articolato nonché rendere disponibili altre funzionalità quali ad esempio le proiezioni (si veda il Manuale Utente in proposito). Ciò non comporta che non possano essere effettuate ricerche anche sul contenuto di attributi definiti non chiave, ma queste operazioni, in assenza appunto di un vocabolario di termini, sono spesso dispendiose in quanto a tempo impiegato. E’ bene analizzare attentamente quali attributi debbano essere definiti chiave poiché avere meno attributi chiave di quante realmente necessitano all’uso comune che si fa dell’archivio può essere disagevole almeno quanto averne in numero eccessivo tenuto conto delle dimensioni previste dell’archivio e delle prestazioni globali del sistema. Probabilmente la maggior parte degli attributi sarà di tipo Chiave per permettere una ricerca dei valori indifferentemente dalla loro posizione. E’ comunque consigliabile non definire chiave quegli attributi che non rappresenteranno mai un obbiettivo di ricerca ad esempio quelli contenenti valori numerici non facenti parte di un codice oppure gli attributi a bassa cardinalità di valori quali Si/No se non significativi per la ricerca.

Altre caratteristiche che vedremo in seguito ci mostreranno come la creazione dei vocabolari di attributo possa essere sottoposta a particolari regole.
 

Obbligatorio

Si dice di quegli attributi che devono obbligatoriamente contenere un valore perché il documento in oggetto possa essere accettato dal sistema.

L’assenza di un valore in tale attributo impedisce il salvataggio del documento, ad eccezione delle fasi di importazione dei documenti da fonte esterna, fase in cui il documento viene ugualmente salvato e viene segnalata su file l’incongruenza dando la possibilità, al termine delle operazioni di importazione, di analizzare il file contenente queste segnalazioni e correggere i documenti irregolari. Sempre in tali fasi, in presenza anche della proprietà di Seriale (si veda più avanti), l’attributo che risultasse vuoto verrebbe riempito d’autorità con il prossimo valore seriale disponibile.

Questo tipo di attributo viene generalmente utilizzato per immagazzinare valori dai quali dipendano altri attributi o funzionalità associate all’archivio. Per gli attributi multi istanza (si veda più avanti) ogni singola istanza deve contenere un valore nell’attributo obbligatorio perché l’obbligatorietà risulti rispettata, anche una sola istanza vuota causa una violazione detta "parziale" del vincolo imposto.
 

Multi Riga

Gli attributi multi riga sono quelli che possono contenere caratteri di riporto a capo: la loro dimensione risulta definita a lunghezza variabile. Il contenuto dell’attributo, pensato come un testo libero, può estendersi su più righe, ciascuna senza una particolare limitazione nelle dimensioni. A differenza degli attributi multi istanza la separazione in righe è concettualmente libera e dettata soprattutto da aspetti quali la presentazione e la formattazione. L’impostazione della caratteristica multi riga è alternativa a quella multi istanza.
 

Multi Istanza

Gli attributi multi istanza rappresentano una modalità particolare di composizione di un documento. Essi, infatti, contengono valori disposti su più righe ove ognuna di esse deve essere considerata come elemento a se stante, avente significato indipendentemente dalle altre righe, altrimenti identificato dal termine istanza. In questo modo possiamo immaginare un singolo documento contenente un attributo multi istanza come l’unione di più documenti che differiscano solo per i valori con i quali l’attributo è stato riempito. Potremmo quindi definirlo un documento multiplo.

Esempio : l’attributo AUTORE di una applicazione di biblioteca potrebbe essere impostato come multiriga nel caso si vogliano unire in modo libero in un unico campo il nome degli autori di un testo. In questo caso il sistema quando presenta il contenuto del campo può effettuare formattazione a seconda delle dimensioni della maschera e quindi eventualmente spezzare le righe in modo arbitrario, ad esempio in corrispondenza di un separatore. Se invece si vuole tenere separato su ogni riga il nome di un autore l’attributo può essere definito multi istanza nel qual caso ogni valore rimane visualizzato su una riga diversa, eventualmente visualizzata anche solo parzialmente se la maschera video non ha sufficiente spazio.

L’attributo multi istanza gode del vantaggio di poter ottenere il vocabolario dell’intero valore di ogni istanza oltre che quello di ogni singolo termine.

Essendo a lunghezza variabile, come nel precedente caso degli attributi multi riga, la voce lunghezza viene disattivata. La voce multi riga, essendo alternativa, viene disattivata.

Qualora definito chiave, un attributo multi istanza è soggetto a particolare tipo di indicizzazione (si veda la voce multi valore) .
 

Gruppo

La presente voce ha significato solo ed esclusivamente unitamente alla proprietà di multi istanza. Parliamo infatti di gruppo di attributi multi istanza quando due o più attributi multi istanza hanno un rapporto di correlazione tra le loro istanze.

Se, ad esempio, costituiamo un archivio avente una tabella atta a contenere una rubrica telefonica, potremmo avere per ogni nominativo, elemento che identifica il singolo documento, più attributi multi istanza che contengano più numeri telefonici ai quali fare riferimento per reperire l’individuo in esame, più descrizioni che chiariscano il significato dei recapiti (casa, ufficio, ecc. ecc.) e più indirizzi per i diversi recapiti. Diviene intuitivo come ad un preciso indirizzo corrisponda una unica descrizione del recapito ed un unico numero telefonico e come queste tre informazioni, pur essendo molto differenti per natura, rappresentano una unità informativa congiunta. Ecco quindi che il concetto d’istanza deve essere esteso a gruppo di Istanze per riunire più attributi multi istanza ed avere da essi un’informazione complessa. Un attributo multi istanza può appartenere ad un gruppo ed uno soltanto.

Potendo essere presenti internamente ad una tabella, più insiemi distinti di attributi multi istanza, ovvero più Gruppi di attributi multi istanza, tali gruppi possono essere distinti grazie al valore impostato nel gruppo di appartenenza (si veda la voce corrispondente). Il numero di gruppo associato viene ereditato dall’attributo in esame anche nelle altre tabelle alle quali dovesse appartenere. Questo obbliga gli attributi appartenenti ad un gruppo ed a più tabelle di costituire Gruppi di multi istanza in ogni tabella pur non impedendo, comunque, di costituire su tabelle diverse Gruppi identificati dallo stesso numero che siano composti anche da attributi diversi, ovvero associare solo in certe tabelle ulteriori attributi multi istanza ad un gruppo preesistente.

Il pulsante affiancato alla voce in oggetto ci permette di assegnare al gruppo attuale il prossimo numero di gruppo libero. In mancanza di altra definizione il programma presenta automaticamente il numero 1.

Il modulo di interfaccia SFPLUS, durante le fasi di visualizzazione dei documenti, provvederà a mostrare la corrispondenza fra le istanze associate dei diversi attributi appartenenti allo stesso gruppo inserendo i valori corrispondenti fra una doppia linea punteggiata. Anche in fase di inserimento e modifica dei documenti avremo la possibilità di spostarci tra i diversi attributi appartenenti ad un gruppo rispettando l’istanza attualmente identificata dal cursore, così come potremo aggiungere o rimuovere istanze in tutto il gruppo operando su un singolo attributo.
 

Controllato

La caratteristica di Controllato vincola un attributo all’elenco di termini disponibili che per esso è stato definito. Questo strumento è una potente guida in fase di inserimento, modifica e ricerca poiché ci permette di uniformare i valori contenuti nell’attributo per mezzo di un vocabolario controllato che ci impedisce di impostare termini non ammessi. L’elenco in questione può essere rettificato alla bisogna ed i termini in esso contenuti, una volta impostati nell’attributo, vengono codificati internamente ai documenti per ottenere una minore occupazione di spazio su disco.

Il loro scopo è infatti la gestione di un vocabolario limitato di valori ricorrenti e potenzialmente noti a priori, da utilizzare come codici che possono essere inseriti rapidamente. L’introduzione di tali valori è particolarmente intuitiva poiché ci permette di impostare solo una porzione del valore desiderato, valore che verrà sostituito dal termine più prossimo presente nell’elenco.

Digitando nella finestra di attributo della maschera video un valore o solo alcune lettere iniziali e spostandosi sulla finestra di attributo successiva o precedente (tasto TAB o SHIFT+TAB) verrà automaticamente inserito nella suddetta finestra il valore corrispondente; in caso di ambiguità verrà presentata una lista ristretta di valori selezionabili.

Esempio:

Supponendo di avere già inserito nel vocabolario controllato di attributo i seguenti valori:

 

 

se nella finestra di attributo della maschera video si digita la lettera "f" (assenza di ambiguità) e poi ci si sposta sulla finestra di attributo successiva, verrà automaticamente inserito nella finestra di attributo il valore "francese";

se si digita invece la lettera "i" (ambiguità) e ci si sposta sulla finestra di attributo successiva verrà proposto di scegliere fra i valori "inglese" e "italiano".

E’ consigliabile l'aggiornamento dei termini presenti nel Vocabolario sempre prima dell'inserimento della voce corrente nel documento.

E’ possibile esportare/importare i dizionari controllati su/da un file ASCII per motivi di backup o editing (per maggiori informazioni consultare la parte riguardante SFUTIL).

La manutenzione di questo sistema guidato di consultazione ed inserimento può risultare a volte un po’ complessa, la tecnologia sulla quale si basa è infatti sensibile ad eventuali crash imprevisti del sistema con conseguente possibile perdita della corrispondenza tra codici e valori ; il supporto di questa funzionalità viene mantenuta essenzialmente per compatibilità con le precedenti versioni dei programmi. La modalità attualmente suggerita è quella resa disponibile dai Vocabolari Vincolati, dei quali parleremo nel paragrafo dedicato alla configurazione d’archivio, e per la configurazione dei quali si veda il manuale operativo del modulo Thesaurus. Gli attributi vincolati godono degli stessi vantaggi degli attributi controllati (controllo su un vocabolario limitato) pur non realizzando codifiche dei valori consentiti e permettendo l’indicizzazione a livello di ogni singolo termine del valore.
 

Derivato

Si dice derivato ogni attributo il cui valore deriva da una operazione automaticamente svolta dal server di HIGHWAY (modulo HS) durante l’inserimento o la modifica del documento. Per chiarire il concetto dovremmo introdurre l’argomento azioni, che potremmo sinteticamente identificare come operazioni automaticamente svolte dal server al verificarsi di particolari condizioni. Per una più ampia descrizione e per la giuda completa dei comandi si veda il capitolo 2. Il valore, una volta costruito in base all’azione specificata, viene salvato all’interno del documento al pari di tutti gli altri attributi. Il valore di un attributo derivato può essere impostato e modificato anche manualmente.

Gli attributi derivati sono alternativi a quelli esterni che tratteremo in seguito. Un attributo, quindi, non può possedere entrambe queste le proprietà.

Il pulsante affiancato alla voce in esame permette di accedere ad un apposito dialogo per la configurazione delle azioni. Tale opzione richiede la presenza del file.ini d’archivio e quindi risulta attiva solo dopo un primo salvataggio della struttura d’archivio.

Per mezzo di questo dialogo, che ci presenta il nome dell’attributo in esame e della tabella sulla quale stiamo impostando l’azione attuale, possiamo definire un’azione e l’elenco degli attributi dai quali essa dipende.
 

Seriale

L'attributo di tipo seriale contiene valori che si incrementano automaticamente all’inserimento di ogni nuovo documento, secondo uno schema predefinito nella Maschera seriale. La Maschera seriale è una stringa che può essere composta da parti costanti e parti variabili.

I caratteri consentiti per definire la parte variabile sono i seguenti:

 
 
Carattere
Significato
# Incremento valori numerici (0 - 9)
& Incremento valori alfabetici (A - Z)
 

Il valore dell'attributo viene incrementato a partire dal carattere variabile posto più a destra nella maschera, ruotando ciclicamente; al termine di ogni ciclo scatta invece l’incremento del carattere variabile immediatamente alla sua sinistra.

Esempio:

Se una maschera seriale viene così definita:

SERIE_&# l'attributo assumerà la seguente serie di valori: SERIE_A1
SERIE_A2
. . .
SERIE_A9

SERIE_B0
. . .

In questo esempio la parte costante è SERIE_ , e la parte variabile è composta dagli ultimi due caratteri, di cui quello più a destra, il contatore numerico, "gira" più veloce.

La lunghezza dell'attributo seriale comprende sia la parte costante che la parte variabile. La lunghezza massima è di 20 caratteri, massima dimensione della maschera seriale.

Un campo Seriale non può anche essere multi istanza o multi riga.

Oltre alla suddetta Maschera Seriale si deve tenere conto del valore assegnato alla voce Ultimo Seriale. Tale valore corrisponde all’ultimo valore che il programma ha assegnato ad un documento per l’attributo in esame, esso viene rettificato ogni volta che un nuovo valore viene assegnato ad un documento è può essere modificato in ogni momento.

Si fa notare che associando alla caratteristica di Seriale quella di Obbligatorio, il campo viene forzatamente riempito assegnando il prossimo valore seriale disponibile nelle fasi di Importazione nei casi in cui il documento importato fosse privo di un valore in questo attributo.
 

Controllo Limiti

L’impostazione di controllo dei limiti di un attributo comporta un esame supplementare del contenuto dell’attributo stesso che inibisce il salvataggio di un documento inserito o modificato se i valori impostati nell’attributo non rispettano i limiti richiesti. Per quanto riguarda i limiti essi sono dipendenti dal tipo di attributo (Numerico, Alfanumerico, Data), per i quali viene proposto automaticamente un valore opportuno, ed il controllo effettuato opera al massimo sui primi 8 caratteri dell’attributo stesso. Tale è, infatti, la dimensione massima che le voci limite superiore e limite inferiore possono raggiungere. Queste voci accolgono i valori all’interno dei quali deve trovarsi il contenuto dell’attributo per essere ammesso.
 

Multi Valore

La caratteristica di multi valore, selezionabile solo unitamente alla proprietà di chiave, richiede che l’indicizzazione del contenuto dell’attributo in esame venga compiuta estraendo ogni singola parola e generando per ognuna di esse una entrata nel vocabolario. Sarà possibile compiere ricerche indicando le singole parole o eventuali loro combinazioni facendo uso degli operatori di ricerca descritti nel Manuale Utente di HIGHWAY.

Viene considerata parola una sequenza di caratteri delimitata da caratteri speciali che appartengono ad un insieme di Separatori, definibili quando si crea l'attributo. CREA_ARC propone un insieme di separatori impliciti, che può essere ampliato o ristretto in base alle specifiche esigenze dell'attributo che si sta definendo.
 
Separatori: <spazio>,;.:-'?!()/"[]
 

Oltre a quelli attualmente elencati, il programma considera come separatori obbligatori i caratteri di riporto a capo in un attributo multi riga o multi istanza nonché le tabulazioni.

Per gli attributi definiti chiave e multi valore, ma non multi riga, che contengano valori composti da più parole, HIGHWAY provvede ad inserire nel vocabolario sia le singole parole sia l'intero valore che rappresenta l’attributo o una sua istanza. Questo valore, indicato per intero nel vocabolario dei termini, è preceduto da uno spazio per semplificare la visualizzazione in ordine alfabetico del contenuto del vocabolario stesso (si veda il manuale di Thesaurus per una più ampia spiegazione di come usufruire delle due tipologie di chiavi). In questo modo si da luogo ad una "doppia indicizzazione", la quale ci permette di compiere ricerche per mezzo dell’uso diretto sia dei singoli termini che dell’intero valore dell’attributo. La consultazione del vocabolario di campo in merito a queste chiavi complete può permetterci di avere una visione immediata delle informazioni più pertinenti per il rapido reperimento dei documenti di nostro interesse (si veda il Manuale Utente di HIGHWAY per la discussione inerente la composizione delle ricerche e l’uso degli operatori logici di ricerca).

Il programma, nell’identificazione dei termini, esclude tutte le parole contenute in un apposito file di esclusione o stoplist. Quest’ultimo contiene tutti i termini non significativi quali le congiunzioni, articoli, preposizioni ecc. Tale file deve essere organizzato in formato ASCII con ogni termine all’inizio di una nuova riga in ordine alfabetico. Il file di stoplist proposto è il file 1.STP. Nella casella ‘File di Stoplist’ impostare il nome del file, che si deve trovare nello stesso direttorio dell’archivio, senza indicare il percorso e l’estensione.
 

Modificabile

Viene detto modificabile ogni attributo per il quale sia possibile, compatibilmente con il livello di accesso dell’utente, compiere una variazione al valore in esso impostato dopo l’avvenuto salvataggio del record. In assenza di tale caratteristica non sarà più possibile sostituire il valore dell’attributo con un diverso valore.

Questa proprietà viene impostata automaticamente in ogni attributo da CREA_ARC non appena esso viene creato. Normalmente questa caratteristica è sempre impostata.
 

Editor Multi Font

La caratteristica di editor multi font comporta, per l’attributo che la possiede, un particolare formato nel salvataggio e nella rappresentazione a video dello stesso. Durante la valorizzazione di questo attributo potranno essere sfruttate le funzionalità di formattazione del testo e configurazione dei caratteri disponibili per mezzo del modulo SFPLUS (si veda la formattazione caratteri e paragrafi nel manuale utente di HIGHWAY). L’attributo è inoltre in grado di essere valorizzato per mezzo di automatismi che vi introducano, ad esempio, il testo di un file in formato RTF con rispetto della formattazione e dei caratteri.
 

Unicità Locale e Unicità Globale

L’unicità di un attributo deve essere considerata come un particolare vincolo in sede di inserimento e modifica del contenuto dello stesso e può essere impostata solo su attributi che siano stati già definiti chiave.

L’unicità globale impone che un attributo non possa assumere in due diversi documenti lo stesso valore. Questo fa sì che il valore impostato in un determinato documento sia un codice univoco di identificazione del documento in esame. È il caso tipico dell’attributo NRECORD che discuteremo in seguito parlando degli attributi speciali.

L’Unicità locale opera, a differenza della precedente, sui soli attributi appartenenti ad una tabella ed impone, anche in questo caso, che il valore espresso in questi attributi non possa essere presente anche in altri documenti della stessa tabella. documenti di altre tabella aventi gli stessi campi egualmente valorizzati non comportano alcuna violazione dell’unicità.

Oltre a quanto detto esiste un’altra importante differenza tra le due diverse tipologie di unicità : L’unicità globale ha efficacia sul valore di un singolo attributo ed esso è vincolante nei confronti di tutti i documenti. L’Unicità locale è invece normalmente efficace in base all’insieme di attributi con tale caratteristica presenti nella tabella attuale. La violazione o meno di tale unicità dipende quindi dall’uguaglianza in due documenti di tutti i valori unici locali e non dall’uguaglianza di due singoli attributi se altri differiscono. In tal caso, anche l’attributo vuoto concorre alla valutazione dell’unicità locale, al pari di qualsiasi valore. Ciò non vale per L’unicità globale ove il valore vuoto viene semplicemente ignorato e nessuna regola di unicità può risultare violata.

Il tentativo di replicare valori univoci provoca un messaggio di errore nel quale viene indicato se l’unicità violata è quella locale o meno. Inoltre viene indicato l’attributo il cui valore causa la violazione dell’unicità. In fase di importazione dei documenti anche in presenza di violazioni di unicità la procedura non si interrompe, indicando queste informazioni nel file Warnings.TXT reperibile nel direttorio configurato per i file temporanei. Al termine delle operazioni verrà presentato un messaggio che ci informa che nel suddetto file sono disponibili le segnalazioni d’errore inerenti. In tal caso la violazione dell’unicità riporterà anche il numero del documento sul quale essa si è verificata indicando se esso è un numero logico (valore del campo NRECORD) oppure fisico (posizione del documento nell’archivio. Si veda il Manuale Utente di HIGHWAY per le indicazioni su come raggiungere un documento a partire dal suo numero fisico mediante il comando Vista - Vai al documento).

Come è facile prevedere la unicità globale e l'unicità locale si escludono a vicenda : non è possibile impostare sullo stesso attributo entrambe le caratteristiche mentre non ci sono impedimenti a configurare in una data tabella più attributi ad unicità globale, ognuno dei quali subirà controlli e vincoli indipendentemente dagli altri, così come non ci sono limiti alla configurazione di attributi ad unicità locale assieme ad altri ad unicità globale poiché i test che su di essi vengono compiuti non possono risultare in conflitto tra loro.
 

Esterno

Per attributo esterno si intende un attributo il cui valore deriva da fonti tipicamente esterne al documento stesso. A differenza dell’attributo Derivato, il valore non viene salvato nell’archivio ma ricalcolato in linea ogni volta. Esso può contenere il frutto di una operazione su altri dati provenienti da altre base dati, da altri archivi in formato HIGHWAY o dallo stesso archivio in oggetto.

Tale attributo deve essere inteso come un mero contenitore che non "possiede" quindi i dati che mostra in sè e quindi non può essere cancellato o modificato se non agendo sui valori che ne determinano il riempimento.

Un attributo "esterno" o "derivato" ottiene il proprio valore mediante una "azione" (tipicamente una ricerca) ad esso associata.

L'attributo Esterno può essere di due tipi: Diretto o su Richiesta. Nel primo caso esso viene immediatamente riempito eseguendo l'azione che lo riguarda, mentre nel secondo viene riempito solo se si esplicita tale modalità.

Un attributo esterno può essere sfruttato in una ampia gamma di applicazioni e può ricoprire il ruolo di alcuni attributi "dedicati" di HIGHWAY (es.: CLASSIF, FILEEXT, DATAEXT)

L'applicazione degli attributi esterni in tali condizioni deve essere subordinata ad una serie di test poiché l'adattabilità di tale attributo sarà diversificata a seconda del ruolo dedicatogli da HIGHWAY e non tutti potrebbero essere efficaci. In linea di massima, comunque, si sconsiglia l'uso di attributi esterni per i campi dedicati.

Facendo click sul bottone prossimo alla casella ‘Esterno’ si ottiene il seguente dialogo che consente di impostare la sintassi dell’azione da eseguire per l’attributo.

 

Per la sintassi della azione associata all’attributo e l’eventuale dipendenza da altri attributi consultare "Definizione delle azioni".
 

Esterno su richiesta

Se si configura un attributo secondo tale caratteristica, HIGHWAY provvederà al riempimento di tale attributo solo se espressamente richiesto. La modalità prevista per il riempimento dello stesso è prevista nel linguaggio di macro:

AZIONI <nome campo esterno>.

Le azioni su richiesta sono eseguibili anche in fase di visualizzazione documenti.
 

Lega ad Eikon

Se l'attributo in questione viene definito come chiave, seriale e di tipo numerico, è possibile attivare la casella di spunta Lega ad Eikon.

Questo consente di specificare che l’attributo attuale regola il sincronismo tra il modulo di interfaccia principale SFPLUS ed il modulo di gestione immagini , nel senso che quest’ultimo ricava dal valore dell’attributo in questione l’indice delle immagini associate al documento attuale. La caratteristica Lega ad Eikon è di solito associabile ad un attributo a chiave univoca globale quale l’attributo speciale NRECORD.
 

Ole2

L’attributo definito come tale può contenere file generati da un server Ole2.

Per quanto riguarda Windows95, SFPLUS non è in grado di determinare in automatico il direttorio di Word per Windows 7, cosa che invece avviene per Windows 3.1 o 3.11.

Per questo motivo SFPLUS chiede, la prima volta, di indicare il direttorio di AVVIO di Winword. Per poter presentare la richiesta è però necessario per SFPLUS che Winword sia stato attivato. Questo fa si che la macro che SFPLUS inserirà nel direttorio di AVVIO non venga letta immediatamente da Winword. E’ sufficiente chiudere Winword e riaprirlo perché il collegamento sia operativo permettendo così a Winword di caricare la macro.
 

Nome Chiave

Rappresenta il nome del vocabolario da associare all’attributo. E’ possibile fare in modo che attributi diversi condividano lo stesso vocabolario consentendo così una ricerca di uno o più termini indifferentemente dalla posizione all’interno di tutti gli attributi che condividono lo stesso vocabolario.
 

Livelli di visibilità e variabilità

Per ogni attributo è possibile definire un livello di visibilità compreso tra 0 e il livello dell’utente configuratore ed un livello di variabilità compreso tra il livello di visibilità e 255 (massimo valore di livello). Questo secondo livello deve essere sempre superiore o uguale al primo poiché non è permesso impostare un valore che permetterebbe, anche solo teoricamente, ad un utente con livello tanto basso da non poter vedere il documento di compiere modifiche sullo stesso. Ovviamente tali modifiche non potrebbero essere effettuate per mezzo dell’interfaccia SFPLUS che ci nega la visibilità del documento ma, avendo l’accesso in variabilità, si riuscirebbe, ad esempio, ad esportare ed importare una copia modificata del documento in esame. Per questi motivi il programma inibisce l’impostazione di un livello di variabilità inferiore a quello di visibilità. Si fa notare che, in questo caso, si parla di livello di variabilità in quanto l’impostazione di tale livello non impedisce di inserire ex novo un documento e dare valore a simili campi ma impedisce che si possa cambiare il valore in essi contenuto in un secondo momento.

L’impostazione di tali livelli è uno degli strumenti a disposizione dell’utente per regolare gli accessi ad un archivio. Sarà infatti possibile definire utenti con livelli di accesso tali da poter vedere i documenti di un archivio ma non apportare modifiche agli stessi così come si potranno avere utenti con tutte le autorizzazioni necessarie ed utenti ai quali anche la visibilità del documento sarà negata.

Ricordiamo inoltre che l’impostazione dei livelli di variabilità sui singoli attributi può attivare le inibizioni di cui sopra anche sono in parte, ovvero solo su un sotto insieme degli attributi che compongono una tabella. In questo modo, pur garantendo l’accesso ad un documento, esso potrebbe risultare, un tutto o in parte, non visibile o non modificabile. Quando l’utente che accede ad un documento non ha sufficiente autorizzazione per modificare il contenuto di tutti gli attributi, HIGHWAY disabilita automaticamente tutte le funzionalità che consentono la cancellazione del documento stesso indipendentemente dalle autorizzazioni alla cancellazione che saranno discusse nella seguente parte inerente la configurazione d’archivio.
 

Controllo limiti

Tale proprietà effettua un controllo sul valore inserito affinché rimanga entro una gamma stabilita. Per questo, quando si accende questa casella di spunta, vengono attivate le caselle di testo Limite Inferiore e Limite Superiore, con dei valori impliciti che dipendono dal tipo di dato, per definire i limiti entro cui verranno accettati i valori per l'attributo in fase di inserimento. Quando si conferma l'inserimento di un documento, se il valore eccede i limiti, viene emesso un messaggio di errore.
 

Capitalizzazione

Per gli attributi così definiti, in fase Import e Salvataggio documenti, SFPLUS provvede alla conversione del testo contenuto secondo le seguenti regole:  

è possibile associare al campo un file contenente una whitelist (<nome file di stoplist>.WHT), ossia una lista di parole da convertire in "tutto maiuscolo" . Il file .WHT segue le stesse regole di creazione dei file di stoplist.
 

HTML

Sugli attributi di tipo HTML, se incontra particolari zone che contengono le più note sequenze di formattazione caratteri sotto forma di tag HTML, è in grado di interpretarle. Sequenze riconosciute ed interpretate :

 
 
  Inizio 

 

Fine
Grassetto <B> </B>
Corsivo <I> </I>
Giustificazione <JUSTITY> </JUSTIFY>
Centratura <CENTER> </CENTER>
Rimando Ipertestuale <A HREF="..."> </A>
 

La proprietà HTML è integrativa alla proprietà editor multi font.
 

Condivisione

Trattasi di casella di spunta a 3 stati. Ad ogni stato è associata un diversa dicitura: Totale, Parziale, Nessuna. Tale caratteristica entra in gioco quando si vogliono creare attributi con nome simile o equivalente pur volendo loro attribuire caratteristiche differenti.

La condivisione totale, che rappresenta la scelta predefinita, prevede che l’attributo sia identico in tutte le tabelle in cui appare.

La condivisione Parziale permette di creare in tabelle differenti attributi con caratteristiche differenti ma equivalenti configurazioni di chiave (potrebbero ad esempio essere uno Multi Istanza e l’altro Mono Riga pur avendo la stessa chiave e lo stesso metodo di indicizzazione).

La condivisione Nessuna permette di creare attributi completamente differenti, anche nella configurazione della chiave.

I nomi ‘simili’ vengono impostati separando in due parti il nome assegnato con il carattere apice (‘). In questo modo l’attributo TESTO’1 e l’attributo TESTO’A hanno nome simile. In condivisione parziale, l’estensione rappresentata dall’apice e da quanto lo segue viene ignorata e resa invisibile all’utente, nella condivisione Nessuna tutte le componenti del nome rimangono visibili ed influiscono nell’identificazione dell’attributo stesso.
 

Nuovo

Tale bottone deve essere utilizzato quando si intende sostituire un attributo ad un altro senza che l’uno erediti le caratteristiche dell’altro (dando a un attributo lo stesso nome di uno già esistente, infatti, esso ne eredita le caratteristiche) e le estenda a tutte le tabella nelle quali esso appare. Selezionando ‘Nuovo’ creiamo un attributo diverso e disgiunto dal precedente senza intaccarne la configurazione presente altrove, altrimenti le varianti apportate influenzeranno tale attributo in ogni tabella modificandone nome e caratteristiche.

 
 

Menu File


 

Nuovo

Il comando Nuovo permette la costruzione di un nuovo archivio, consentendo la definizione di tabelle e l'inserimento di attributi (vedi il Menu Edita).

La creazione di un nuovo archivio comporta la creazione automatica di una tabella iniziale, denominata TABELLA, come appare nella barra del titolo assieme alla segnalazione di archivio ‘senza nome’ per indicare appunto che si tratta di un nuovo archivio. Un solo archivio alla volta può essere gestito tramite CREA_ARC quindi un eventuale archivio precedentemente attivo verrebbe chiuso ed il programma richiede all’utente se intende salvare le eventuali modifiche che ad esso fossero state apportate.

Il nome di tabella generato da CREA_ARC può essere modificato con il comando "Rinomina" del Menu Tabelle.

Un nuovo archivio deve essere salvato con il comando Salva come...
 

Apri...

Questo comando consente di selezionare un archivio già creato in precedenza. La selezione dell’archivio desiderato avviene per mezzo di un comune dialogo di apertura file nel quale vedremo automaticamente impostata l’estensione dei file che contengono la struttura dell’archivio (.STS) e la tipologia di tali file identificati come ‘DataBase HIGHWAY’. Anche i questo caso, un eventuale archivio precedentemente attivo verrebbe chiuso richiedendo all’utente di confermarne il salvataggio in presenza di variazioni.

Dopo avere eseguito il comando, appare sulla barra del titolo il nome del database selezionato, seguito dal nome della sua prima tabella.

Non è possibile aprire un archivio con CREA_ARC se questo è attualmente in uso da parte del motore di HIGHWAY, come non è possibile aprire un archivio contemporaneamente in uso da parte di CREA_ARC. Questo perché l’esclusivo utilizzo di un archivio da parte di CREA_ARC ne garantisce l’integrità dei dati. Qualora si intendesse accedere ad un archivio al solo scopo di verificarne le caratteristiche si potrà fare uso del comando Solo Visualizzazione che vedremo più avanti.

Una volta eseguito il comando Apri o il comando Nuovo, diventano disponibili i comandi del menu Edita, per l’elaborazione o modifica della struttura del database. Divengono inoltre operative le voci Salva e Salva come...

Eventuali modifiche dell’archivio vanno confermate con il comando Salva. L’uso del comando Salva come... ci permette, al contrario, di creare una nuova copia della struttura dell’archivio. In tale copia la struttura archivio risulta vuota ovvero priva di documenti ed i valori soggetti a modifica nel corso dell’utilizzo di un archivio vengono riportati ai loro valori originari. Per quanto riguarda questi valori, vedremo nel dettaglio il loro significato più avanti.
 

Salva

Questo comando è disponibile solo se si è aperto un database con il comando Apri ovvero dopo aver salvato almeno una volta un nuovo archivio con il comando Salva Come..., e permette di salvare su disco i mutamenti effettuati alla sua struttura.

N.B. : durante le fasi di modifica delle caratteristiche dell’archivio, il programma, in base alla tipologia di modifiche apportate, ci informa di quale comportamento sia più opportuno in fase di salvataggio e di quali operazioni si svolgeranno in tale sede. Nel caso l'archivio contenga già dei documenti, è consigliabile effettuare un preventivo salvataggio (backup), prima di azionare il comando, in quanto il programma effettua la ristrutturazione dei file componenti l'archivio. La ristrutturazione dei dati non deve essere effettuata qualora il Data Base contenga attributi di tipo OLE2 sulle cui caratteristiche ci soffermeremo più avanti.

L’operazione di ristrutturazione dell’archivio può consistere in due diverse operazioni. Se le modifiche apportate influenzano i vocabolari di attributo ma non modificano la struttura della base dati, il programma provvede a compiere una indicizzazione dei dati presenti nell’archivio ricostruendo i vocabolari secondo le nuove regole impostate. Al contrario, avendo modificato sensibilmente la struttura, cioè ad esempio aggiungendo o togliendo attributi o modificandone la posizione, il programma dovrà rigenerare una nuova struttura archivio assumendo dalla base dati originaria i documenti in essa contenuti, scomponendoli in singoli elementi così come definiti nella struttura di partenza e ricomponendoli infine secondo le nuove specifiche. Quest’ultima operazione è particolarmente delicata e richiede opportuno spazio su disco, si suggerisce inoltre di compiere un salvataggio di sicurezza (backup) dell’archivio prima di procedere con la sua ristrutturazione. Il programma controlla la presenza di tale spazio prima di procedere, in caso contrario sarà necessario salvare la nuova struttura con il comando Salva Come... e procedere, in seguito, all’esportazione dei dati dalla vecchia struttura ed alla importazione in quella nuova tramite il modulo SFPLUS.
 

Salva come...

Questo comando permette di salvare su disco la struttura di un database e di attribuirgli un nome di file con estensione ".STS".

"Salva come ..." deve essere utilizzato per salvare un database nuovo e può essere usato per salvare uno schema già esistente su un file alternativo. In quest’ultimo caso il comando crea un archivio vuoto anche se l’archivio corrente contiene dei documenti. Non va utilizzato invece per confermare modifiche o variazioni di archivi già creati.

"Salva come ..." crea automaticamente i files aventi il seguente significato:
 
<nomearchivio>."sts" struttura e di stato
<nomearchivio>."pnt" puntatori e dati a lunghezza fissa
<nomearchivio>."pad" dati a lunghezza variabile
<nomearchivio>."idx" indice
<nomearchivio>."vcb" vocabolario
<nomearchivio>."ref" riferimenti
<nomearchivio>."ini" profilo
 

a cui possono essere aggiunti i file:
 
<nomearchivio>."ths" thesaurus
<nomearchivio>."dsp" profilo del thesaurus
<nomearchivio>."dsc" descrizione termini del thesaurus
1.stp file di stoplist
 

Stampa

Permette una stampa dello schema di database, che riporta, per ogni tabella, le proprietà degli attributi.

Attraverso la finestra ‘Stampa attributi Database’ si può scegliere di inviare la stampa direttamente alla stampante collegata, o di inviare le informazioni su file; in tal caso CREA_ARC propone come nome implicito di file il nome del database con estensione ".OUT ".

Qualora venga selezionata la stampa su file il programma richiede se si intende procedere con una stampa semplificata presentando un dialogo come il seguente:

La stampa della struttura archivio eseguita su file riproduce l’aspetto del dialogo di configurazione degli attributi, che vedremo in seguito, e per ogni voce disponibile indica se essa è attiva o meno. La stampa semplificata, più sintetica, indica con brevi codici alfanumerici quali proprietà siano attive per ogni singolo attributo. Entrambe le stampe suddividono i diversi attributi per tabella.
 

Esporta Archivio

Tale comando permette l'esportazione della struttura dell'archivio in esame su file ASCII, consentendo poi di intervenire direttamente sul file generato. E’ utile inoltre, a scopo di backup, per salvare configurazioni consolidate. La sintassi tramite la quale è possibile interpretare il file generato, che ha estensione .AST, è riportata nelle prime righe del file stesso. Il file potrà essere importato per mezzo del seguente comando.
 

Importa Archivio

Si utilizza questo comando per l'importare strutture di archivi da file ASCII. In questo modo è possibile riprodurre una struttura archivio in tutte le sue caratteristiche. Questa operazione, assieme alla precedente, può essere utilizzata anche per compiere modifiche globali sulla struttura archivio, operazione che potrebbe essere gravoso compiere per ogni singolo attributo mentre potrebbe risultare ben più agevole intervenendo con un comune editor sul file generato dall’esportazione.
 

Solo Visualizzazione

Si utilizza questo comando per limitare le funzioni di CREA_ARC alla sola visualizzazione della struttura dell’archivio e impedirne qualsiasi modifica. Come detto in precedenza, questa modalità non entra in conflitto con altri programmi dell’ambiente HIGHWAY che possono contemporaneamente fare uso dell’archivio.
 

Uscita

Si utilizza questo comando per terminare il lavoro ed uscire da CREA_ARC.
Se non sono state salvate le eventuali modifiche apportate alla struttura, l'utente sarà avvertito con la finestra di messaggio:

 
Scegliere: 
  • Si per salvare ed uscire. 
  • No per uscire senza salvare. 
  • Annulla per ritornare al programma.
 
 

Menu Edita


 

Inserisci attributo

Per creare uno schema del database è necessario definire degli attributi e configurarne le proprietà.

Il comando Inserisci attributo visualizza l'icona come segnaposto per gli attributi del database. Il nome proposto per l'attributo è attr# , dove # rappresenta un numero intero che si incrementa ad ogni nuovo attributo inserito.

Alcune icone di attributo, una volta configurati gli attributi, visualizzano al loro interno dei simboli che permettono di identificare immediatamente gli attributi per alcune loro proprietà. Tali simboli sono:

 

Chiave (per indicare i campi chiave)
Punto esclamativo (per indicare i campi obbligatori)
Lucchetto (per indicare campi controllati)
Divieto di sosta (indica l’univocità: verde per la globale, giallo per la locale)

Cancella attributo

Rimuove l'attributo dallo schema, ed elimina il corrispondente segnaposto sullo schermo.
 

Configura archivio

Con questo comando si accede alla finestra di dialogo "Dati di configurazione Archivio", che permette di definire i parametri di gestione del database.


 

Indicizzazione (Immediata/Differita)
L'indicizzazione immediata cataloga ed indicizza nell’immediato i valori inseriti e consente di rintracciarli subito nel vocabolario di attributo.

L’indicizzazione differita, al contrario, richiede una catalogazione esplicita del database prima di poter utilizzare come termini di interrogazione i valori inseriti (vedere il capitolo relativo alle funzioni di manutenzione dell'archivio).
 

Inserimento documenti (Abbandonabile/Continuo)
Il parametro abbandonabile permette di abbandonare in qualsiasi istante l’inserimento di un documento. La disattivazione del parametro impone invece di confermare l’inserimento del record prima di cambiare fase di lavoro.

Il parametro continuo, disponibile solo con l’opzione abbandonabile, mantiene la finestra attiva in modalità inserimento fino a che non si esegua un comando che cambi la modalità operativa.

Quando l'inserimento non è definito continuo, alla conferma di un record la finestra attiva passa alla modalità visualizzazione.
 

Livelli (Accessibilità/Cancellabilità)
È possibile stabilire un "Livello" minimo per l'abilitazione alle operazioni sull'archivio. Tale livello viene confrontato con il livello di accesso dell'utente attuale.

È inoltre possibile stabilire un "Livello" minimo per l'abilitazione alle operazioni di cancellazione sull'archivio.

In altre parole, questi due livelli determinano se e quali utenti siano autorizzati rispettivamente a modificare e cancellare la struttura dell’archivio.
 

Password
È possibile definire una password da associare all'archivio corrente. Essa verrà richiesta solo dal modulo CreaArc. Ogni altro modulo si baserà sul contenuto dell’archivio UTENTI discusso nel capitolo 5.
 
Compressione
Quest’opzione fa sì che il programma operi una compressione dei dati al fine di risparmiare spazio sul disco. Non è necessario stabilire immediatamente se comprimere o no i dati poiché tale opzione è attivabile anche in un secondo tempo
 
Archivio Storico (Storico/Storico esterno)
Abilita o disabilita le caratteristiche di storico, eventualmente esterno all'archivio stesso. Ovvero crea o no una lista dettagliata delle operazione compiute da ogni singolo utente al fine di permettere una replicazione a distanza di una copia dell’archivio. Questa opzione va usata in combinazione con i moduli SFZ e SFSTORY che consentono la replicazione automatica senza presidio di copie di database.
 
Gruppi Sub Ripetitivi
Questa opzione ha significato solo se esistono attributi definiti come multi istanza di gruppo (vedere il paragrafo relativo alla configurazione degli attributi). Selezionando questa voce, ogni qual volta venga lasciato vuoto un attributo appartenente a un gruppo, esso, durante l’indicizzazione, viene temporaneamente modificato per permettere di interpretare le righe vuote come se fossero valorizzate con il valore della riga piena immediatamente precedente. Questo comunque non modifica mai il contenuto del documento.
 
Large
Questa voce è stata prevista solo per versioni personalizzate dell'ambiente HIGHWAY e non è attivabile per la versione standard.
 
Read Only
Questa opzione va utilizzata per indicare l'accesso in sola lettura dell'archivio in quanto, per esempio, esso è situato su un supporto di tale tipo (CD-ROM) o su disco di rete con diritti di sola lettura.

L'attivazione di questa opzione va effettuata quando si desidera bloccare l'accesso in scrittura sull'archivio in qualunque fase da parte di qualsiasi utente.

L’attributo Read Only può essere associato a qualsiasi tipo di archivio, anche se già contenente documenti, e può essere rimosso in qualsiasi momento senza causare scompensi o disallineamenti degli archivi.
 

Avanzata
Il bottone Avanzata permette di stabilire ulteriori dati di configurazione.


 

Direttorio Archivio Link Dedicato
Nella finestra Direttorio Archivio Link Dedicato è possibile specificare una directory nella quale collocare l’archivio (Link) in cui verranno memorizzate le ancore dei legami ipertestuali.
 
Data e Ora
Nella finestra Data e Ora si può specificare invece il nome di due attributi destinati a conservare rispettivamente la data e l’ora dell’ultima modifica subita dal record.
 
Eikon (Esegui/Diretto)
Attivando queste voci il programma di gestioni immagini Eikon verrà lanciato contestualmente a SFPLUS altrimenti Eikon deve essere lanciato da Program Manager.
 
Bottone Immagini
Il bottone Immagini apre una finestra di dialogo denominata "Configurazione Attributi Immagine ", in cui è possibile selezionare un campo multi istanza dentro il quale memorizzare la collocazione delle immagini collegate a quel record.

 


 

Bottone Thesaurus
Il bottone Thesaurus attiva invece una finestra entro al quale è possibile specificare i vincoli fra i diversi campi.

Ogni gruppo di campi vincolati viene separato da un "*"

Per la spiegazione dei Vocabolari Vincolati fare riferimento al manuale "Thesaurus".
 

Configura attributo

Questo comando dà accesso ad una finestra di dialogo in cui è possibile stabilire la configurazione degli attributi come discusso in precedenza.
 

Incolla Attributi da...

Il comando "Incolla Attributi da..." permette di aggiungere alla tabella corrente tutti i campi di un'altra tabella. Richiamando tale comando viene aperto un ListBox in cui selezionare la tabella da cui incollare gli attributi o abbandonare l'operazione.
 

Speciale

All'interno di questo sotto menu vengono presentati tre comandi per la gestione di alcuni attributi speciali
 

NRECORD

Questo comando inserisce, se non era stato precedentemente creato, un attributo sulla tabella attuale di nome "NRECORD", configurato secondo le seguenti caratteristiche:

 

 

Se l'attributo esiste già il comando non sortisce alcun effetto.

NRECORD è un attributo utilizzato per definire navigazioni di tipo reticolare. Se omesso, all’atto del salvataggio dell’archivio viene segnalata la sua mancanza.
 

Relazioni

Questo comando inserisce nella corrente tabella una serie di attributi riservati che verranno utilizzati per la registrazione all'interno dell'archivio delle relazioni che si creeranno.

Non è possibile modificare le caratteristiche di tali attributi, ma è possibile includerle in maschere di visualizzazione o in rapporti di stampa.
 

Autorizzazioni

Questo comando inserisce un attributo speciale di nome HW_KEYPACK che permette di limitare l’accesso a livello del singolo documento.

Tale attributo è multi istanza. Se la prima istanza è numerica essa indica il livello minimo di accesso al documento: ad esempio se il valore è 170 allora solo gli utenti con livello di accesso maggiore o uguale a 170 potranno visualizzare il documento.

Se il valore è di tipo alfanumerico ed è preceduto dal punto esso rappresenta una ‘chiave’ necessaria per la visualizzazione del documento (se non è preceduto dal punto esso rappresenta un nome utente).
Nell’archivio degli utenti è stato introdotto un attributo di nome KEYPACK, multi istanza, che consente di specificare per ogni utente un insieme o ‘mazzo’ di chiavi personalizzate cioè di stringhe necessarie per la visualizzazione di quei documenti che contengono valori nell’attributo HW_KEYPACK.

Ad esempio se un documento contiene nell’attributo HW_KEYPACK il valore  AM10033 solo gli utenti aventi nell’attributo KEYPACK tale valore potranno accedere al documento.

L’attributo KEYPACK può contenere, su ogni istanza, caratteri di wild card o intervalli di valori.

Esempio:

 

Menu Tabelle


 

Inserisci

Questo comando permette di definire una nuova tabella a cui va assegnato un nome.

Il nome di tabella deve essere necessariamente composto da più di un carattere e non deve superare i 20 caratteri. CREA_ARC impedisce salvataggi di nomi di tabelle così composti, avvertendo l’utente con un segnale acustico.
 

Cancella

Con questo comando si elimina la tabella corrente dalla struttura del database.

È emesso un messaggio di conferma :

Conferma cancellazione Tipo documento <nome>

dove nome è il nome della tabella.
 

Rinomina

Con questo comando si cambia il nome della tabella corrente. Viene visualizzata la finestra di dialogo Tipo Documento (vedi comando Inserisci) con una casella di testo contenente il nome corrente. Per cambiare il nome modificare e premere OK.
 

Seleziona

Con questo comando si accede ad un lista di selezione da cui è possibile selezionare la tabella su cui ci si intende posizionare.

 
 

Menu Remoto

Questo menù consente di operare con archivi gestiti da un motore tipicamente attivo su un sistema remoto con un collegamento di tipo client server.
 

Nuovo Archivio Virtuale

Questo comando permette di creare una struttura fittizia di un archivio. La struttura fittizia appare per i moduli di interfaccia come una struttura di un normale archivio locale: in realtà il motore locale di HIGHWAY aprendo il file <NomeArchivio>.STS è in grado di accorgersi che l’archivio è gestito da un motore attivo su un sistema remoto. In tal caso l’archivio virtuale riporta semplicemente il nome del sistema (host) responsabile dell’archivio ed il nome simbolico dell’archivio stesso.

Dopo aver dato un nome al nuovo archivio si apre una finestra dove referenziare tutti i dati relativi ad esso.

 

Nella finestrella Host va indicato l’indirizzo IP del server o il nome simbolico.

Nella finestrella Nome Simbolico, va invece indicato un nome simbolico con cui il motore conosce l’archivio.
 

Apri archivio Virtuale

Questo comando permette di aprire un archivio virtuale esistente per conoscerne le informazioni interne di mappatura. Dato che il file .STS nel caso di archivi virtuali è in formato ASCII è alternativamente possibile visionarne e modificarne il contenuto mediante un qualunque editor.
 

Salva archivio su server remoto

Questo comando consente di salvare sul server un archivio remoto. Anche in questo caso dopo aver azionato il comando si apre una finestra in cui referenziare i dati dell’archivio come discussi in precedenza. In questo caso per Nome Reale si intende il nome che assumeranno tutti file dell’archivio, compreso di percorso, sul sistema remoto.

 

 

Esempi:
Host: superserv.net.com 
Nome Reale: /usr/HIGHWAY/arc/gestio32
 

Host: superserv 
Nome Reale: /usr/HIGHWAY/arc/biblioteca
 

Host: 192.168.0.25 
Nome Reale: f:\HIGHWAY\arc\storico
 

Menu Aiuto

Sono i classici comandi di Aiuto di programma.