Uso dei Tools

Introduzione ed Indice dei contenuti

Di seguito le principali informazioni sui Tools.

  1. Indicazioni Generali
  2. Generazione archivio e catalogo
  3. Manutenzione archivio
  4. Il Viewer
  5. Introduzione ed Indice dei contenuti

A completamento della presente documentazione si può consultare:

  1. ErrorList: Elenco codici di errore e loro significato.
  2. Interpretazione dei Logs

Indicazioni Generali

Il file tools.jsp che da accesso alle principali funzionalità di manutenzione è fondamentalmente composto da 3 parti.
La prima parte, in alto, consta nelle caselle ove impostare gli estremi per raggiungere il server desiderato, indicando l'archivio sul quale si intende operare e l'utente al quale si vuole venga attribuita l'operazione. Le 5 caselle sono:

Il nome dell'utente e la sua password non fanno riferimento agli utenti riconosciuti tramite Web Server bensì agli utenti interni di eXtraWay che attualmente sono esclusivamente "gestore" e "lettore".

La seconda parte è composta da 8 pulsanti che servono per la gestione di indici, titoli e per una visione dello stato dell'archivio.

La terza parte che è composta da due campi di input, due pulsanti ed alcuni check-box necessari alla generazione archivio e catalogo.

Generazione archivio e catalogo

L'operazione di creazione dell'archivio precede solitamente quella della costituzione del suo catalogo a partire da una serie di file XML e da un file di configurazione opportuno. Diciamo in generale, comunque, che questo comando si usa per creare un archivio nuovo precedentemente non esistente o per "svuotare" un archivio esistente.
Per generare o svuotare un archivio si deve indicare, per esteso con tutto il percorso del file su disco, il nome che si vuole dare all'archivio, il nome, per intenderci, del file ".stat.xml". Tale nome deve essere privo dell'estensione appena citata. Il comando corrispondente crea l'archivio se non esiste o svuota l'archivio esistente lasciando invariato il file di configurazione che dovesse essere già su disco in tale dislocazione. Se l'archivio è stato creato per la prima volta, nel file di configurazione "xw.ini" dovrebbe essere indicata una nuova voce che associa il codice logico all'archivio in esame (verificare).

La costituzione del catalogo è, fondamentalmente, un operazione incrementale, mai sostitutiva. Si più costituire il catalogo su un archivio vuoto ed anche su uno già valorizzato. In questo caso, però, si deve aver cura di non indicare alcun file XML già esistente nel catalogo per evitare pericolose duplicazioni. Il campo di input accetta un percorso completo, presso il server identificato in precedenza, ove si trovano i file XML da catalogare. Se questo percorso è il nome di un file XML il contenuto di tale file verrà acquisito e l'operazione avrà termine, se per contro è il nome di una directory (terminato con il carattere separatore delle directory per maggior precisione) tutti i file XML ivi presenti saranno assoggettati a catalogazione.
La costituzione del catalogo, intesa come singola operazione del server, è in se un'operazione piuttosto rapida ma l'archivio risultante non è ancora fruibile. Condizione necessaria è che venga effettuata l'indicizzazione. Per ovviare a questo, la costituzione indici viene effettuata automaticamente.
I check-box sottostanti (attivi per default) indicano quanto segue:

Manutenzione archivio

A seguito della creazione e/o costituzione del catalogo di un archivio possono intervenire diverse cause che richiedano operazioni di manutenzione dell'archivio. Queste operazioni possono essere svolte tramite gli 8 tasti presenti nella parte centrale della pagina dei Tools. Essi sono:

Il Viewer

Come detto in precedenza, il viewer è uno strumento che consente l'accesso ad un archivio, una semplice consultazione dei suoi vocabolari, l'esecuzione di selezioni e la visualizzazione dei risultati. Esso si presenta richiedendo i soliti parametri di ingresso, già descritti per i Tools generici e conduce ad un elenco composto da tutti i canali di ricerca rilevati dal server nella costituzione degli indici. Ad ogni canale è associata una descrizione codificata delle sue caratteristiche (mono chiave, multi termine, alfanumerico, numerico, data, alias, thesauri ecc. ecc.). Selezionando la voce corrispondente al canale si accede alla visualizzazione del suo vocabolario.
Viene presentata una casella di testo ove digitare le selezioni (somigliante in buona sostanza a quella presentata nell'interfaccia dell'applicazione NIF) con la possibilità di fare selezioni "secche" o selezioni in raffinamento della precedente (selezionando l'apposito check-box).
Vengono inoltre presentati i canali "riservati" che il server alimenta con dati del catalogo.
La rappresentazione dei vocabolari, dei titoli somiglia a quanto realizzato sino ad ora per l'applicazione NIF salvo le personalizzazioni ad essa applicate. La visualizzazione documenti avviene in forma assolutamente semplificata ma consente comunque la manipolazione dei documenti stessi.

Introduzione ed Indice dei contenuti

L'operazione di costituzione indici (ed ancor più quella di rigenerazione indici) è costellata di "rischi". Le unità documentarie possono contenere dati errati o essere malformate (ma ugualmente accettate in fase di costituzione del catalogo) ed il server può rilevare condizioni d'errore in molti punti. In aggiunta a quanto detto, l'uso di strumenti di terze parti come il motore di linguaggio naturale Export System (ESServer) aumentano questi rischi. Se la condizione d'errore rilevata è particolarmente grave, il server interrompe l'operazione dando una chiara segnalazione d'errore. Se si verificano errori minori, il server li registra nel proprio file di log (xw.log) e procede consentendo ad altre operazioni successive (come il compattamento degli indici o la costituzione dei titoli) di aver luogo senza interruzioni. Per errori provocati dalle terze parti (ESServer) il server tenta di eseguire nuovamente il motore di linguaggio naturale e se l'operazione riesce procede nella costituzione degli indici senza perdere questa caratteristica. Se, per contro, dopo alcuni tentativi, l'operazione di ripristinare il server ESServer fallisce, l'operazione di indicizzazione prosegue evitando di fare ulteriormente uso di questo strumento. Ne consegue che il server non evidenzia alcun errore finale ma la condizione di errore si è ugualmente verificata. Si suggerisce quindi di verificare nel file xw<anno><mese>.log la presenza di errori che abbiano caratterizzato l'operazione di indicizzazione. Se tali errori sono presenti, i dettagli utili per determinarne le cause sono reperibili nel log standard del server (xw.log).

Autore:
Tirabassi Roberto
Date
2007/03/01 08:53:43

Torna a Indice delle voci


HighWay/eXtraWay Project - Frequently Asked Questions (Doxygen 1.6.1)